ROMA – “La domanda di un intervento ancora più forte da parte dell’Europa è più che legittima” esordisce Paolo Gentiloni “anche se è un po’ curioso quando a chiedere molto all’Europa sono proprio coloro che nei diversi Paesi hanno fatto di tutto per indebolirla. Detto questo, la crisi rappresenta per l’Ue un banco di prova ma anche un’occasione: riporta al centro dell’attenzione dei nostri concittadini il suo ruolo indispensabile. In questo senso, è doveroso da parte delle istituzioni europee fare ancora di più; ma anche spiegare quel che è stato fatto, che è moltissimo”.
“Perché l’Ue ha preso in un mese decisioni senza precedenti. Ha sospeso il Patto di stabilità, cambiato le regole degli aiuti di Stato, reso disponibili decine di miliardi di fondi europei inutilizzati o destinati ad altro. Consentendo così un’azione poderosa degli Stati membri, impensabile tre mesi fa. Pensiamo all’intervento della Bce, senza le cui decisioni oggi singoli Stati membri avrebbero potuto trovarsi in difficoltà ancora più serie”.
“E l’Eurogruppo ha deciso 540 miliardi di euro di interventi comuni su sanità, disoccupazione e sostegno alle piccole e medie imprese, rompendo un tabù. E cioè che la Bce fa la politica monetaria ma sulle politiche economiche e di bilancio ogni Paese fa per conto suo: sono state prese decisioni di spesa e di politica economica comune. È la strada che va percorsa per la prossima fase”. Lo dice Paolo Gentiloni, commissario dell’Unione all’Economia, in una intervista ad Avvenire.
(LaPresse)