Germania, Der Spiegel: il partito socialdemocratico pensa alle elezioni anticipate

I vertici del Spd ipotizzano il voto a settembre

Germany's Chancellor Angela Merkel speaks during a joint press conference with US President Donald Trump in the East Room of the White House on April 27, 2018 in Washington, DC. / AFP PHOTO / MANDEL NGAN

MILANO (LaPresse) – Mentre si consuma sull’immigrazione lo scontro interno al governo della Germania fra la Cdu di Angela Merkel e la Csu bavarese del ministro dell’Interno Horst Seehofer, il partito socialdemocratico tedesco Spd, cioè il terzo alleato della Grosse Koalition, si prepara all’ipotesi di elezioni anticipate.

Ipotesi del voto anticipato in Germania

È quanto riporta Der Spiegel, che citando informazioni proprie riferisce di riunioni degli strateghi della Spd che si sono tenute tra la fine della scorsa settimana e l’inizio di questa alla Willy-Brandt-Haus, cioè la sede del partito a Berlino. I vertici Spd hanno discusso di ipotetiche date e delle eventuali scadenze per presentare candidati, liste e programma elettorale. Al più presto il voto anticipato si terrebbe all’inizio di settembre, scrive Der Spiegel. E aggiunge che i socialdemocratici si stanno già muovendo per trovare un grande locale che possa eventualmente ospitare la convention del partito.

Braccio di ferro tra Merkel e Seehofer

La Csu di Seehofer, più a destra di Merkel, ha dato tempo alla cancelliera fino a fine giugno per trovare una soluzione europea all’immigrazione, minacciando che altrimenti avvierà i respingimenti al confine dei migranti che arrivino dopo essersi già registrati in un altro Paese Ue. Merkel ha accettato di cercare una soluzione europea, ma ha chiarito che, anche senza un accordo, non ci sarebbe alcun automatismo nei respingimenti. L’attenzione, dunque, adesso è concentrata su due eventi a breve termine.

Il mini-summit di domenica a Bruxelles, al quale secondo i dati aggiornati della Commissione Ue dovrebbero partecipare almeno 16 Paesi. Francia, Germania, Italia, Spagna, Austria, Bulgaria, Grecia, Malta, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Finlandia, Slovenia e Croazia. E il Consiglio europeo del 28 e 29 giugno, sempre a Bruxelles. Giovedì Seehofer, in un’intervista alla Passauer Neue Presse, ha messo in guardia Merkel dal licenziarlo, evocando l’ipotesi di una rottura della coalizione. “Io sono presidente della Csu, uno dei tre partiti della coalizione di governo, e guido il mio partito con totale sostegno. Se qualcuno nella cancelleria fosse insoddisfatto del lavoro del ministro dell’Interno, allora dovrebbe porre fine alla coalizione“. Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno tedesco.

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