MILANO – I tre partiti della coalizione ‘semaforo’ in Germania hanno firmato il contratto alla base del loro governo, un giorno prima della prevista elezione di Olaf Scholz come cancelliere e dell’insediamento dell’esecutivo verde-giallo-rosso. Avrà così fine, dopo 16 anni, la lunga era della cancelleria Merkel, in cui la politica della Cdu ha influenzato e orientato non solo la politica nazionale, ma (almeno) quella dell’Unione europea. Alle elezioni del 26 settembre, Merkel non si era ricandidata, dando l’addio alla politica. Ora il suo schieramento conservatore passerà all’opposizione.
L’accordo siglato il mese scorso tra i socialdemocratici (Spd) di Scholz, i Verdi e i liberali (Fdp) ha ottenuto forte sostegno, nei giorni scorsi, dai membri dei tre schieramenti. Ciò ha spianato la strada all’elezione di Scholz, perché la coalizione – inedita – ha una solida maggioranza. Il titolo delle 177 pagine del contratto di governo è ‘Osare più progresso’, tema che gli alleati hanno enfatizzato alla cerimonia della firma al museo Futurium. Tra le priorità dell’esecutivo ci sono il contrasto al cambiamento climatico, la modernizzazione economica, politiche sociali più liberali. E, naturalmente, la gestione della pandemia di Covid-19.
“Se la buona collaborazione dimostrata mentre formavamo il governo continuerà a funzionare, sarà un periodo molto, molto buono per le sfide che ci attendono”, ha detto Scholz, ammettendo che la pandemia “richiederà tutta la nostra forza ed energia”. “Non ci facciamo illusioni: davanti a noi ci sono enormi sfide”, ha aggiunto Christian Lindner, leader dei liberali e futuro ministro delle Finanze. Robert Habeck e Annalena Baerbock, co-leader dei Verdi, saranno il primo ministro degli Esteri e della Protezione climatica, nonché vicecancelliere, la seconda agli Esteri. L’esecutivo rispetterà (quasi), come promesso, la parità di genere: oltre a Scholz, sarà composto da otto ministri e otto ministre.
In conferenza stampa, l’ex vice cancelliere e ministro delle Finanze nei governi Merkel ha lanciato un messaggio di continuità sulla politica estera, confermando fra l’altro la tradizione che vuole il primo viaggio ufficiale all’estero sia a Parigi. Dopo che a ottobre ha già incontrato i leader mondiali partecipando al G20 di Roma, Scholz sarà al suo primo vertice Ue tra una settimana, il 16 e 17 dicembre. “Continueremo gli sforzi per creare un’Ue forte e sovrana”, ha detto, “sottolineeremo la partnership transatlantica e la collaborazione nella Nato”. Si è anche detto “molto grato” a Biden per aver evidenziato l’idea di “comunità di democrazie”.
E’ invece stato evasivo su altre domande, come quelle sui diritti umani in Cina o sull’adesione al ‘boicottaggio diplomatico’ degli Usa ai Giochi di Pechino 2022 (Berlino deve ancora decidere su “situazioni concrete” del genere, ha detto). A proposito della tensione con la Russia, il futuro cancelliere si è detto “molto preoccupato” per i movimenti delle truppe di Mosca ai confini ucraini, descrivendo come “inaccettabile” un’eventuale invasione da parte russa.
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