MILANO – Dopo aver sconfitto di misura il blocco conservatore della cancelliera uscente Angela Merkel, l’Spd spinge per un veloce accordo sulla coalizione che governerà la Germania. La realtà è che potrebbero seguire al voto settimane d’incertezza, dopo che le urne non sono riuscite a dare una direzione politica chiara. Il candidato socialdemocratico, il ministro delle Finanze e vice cancelliere uscente Olaf Scholz, ha chiesto al blocco Cdu/Csu di andare all’opposizione dopo che è arrivato secondo (25,5% Spd, 24,1% Cdu/Csu). Entrambi, così, sotto il 30%: un risultato che pare mettere le chiavi del potere in mano a due partiti d’opposizione e sollevare dubbi sulla futura stabilità dell’esecutivo.
Il candidato dell’Unione, Armin Laschet, si è opposto, ribadendo di puntare alla cancelleria. Ma è parso assai meno fiducioso di domenica, quando aveva detto che il blocco avrebbe fatto “tutto il possibile” per formare il governo. A prescindere da chi sarà, il nuovo cancelliere porterà la Germania in una nuova era. Si chiuderanno 16 anni al potere di Merkel, considerata da molti all’estero non solo leader tedesca ma anche europea, per aver guidato l’Ue attraverso crisi economiche e politiche, e garantito a Berlino un posto di spicco sulla scena internazionale.
“Gli elettori” hanno “rafforzato tre partiti, Spd, Verdi, Fdp, questo è il mandato visibile che hanno dato, tre partiti dovrebbero guidare il prossimo governo”, ha detto Scholz. “La mia idea è che saremo veloci ad avere un risultato” e “dovrebbe essere prima di Natale”, ha aggiunto, mentre la priorità sarà “formare un’Ue più forte e sovrana”. Anche Laschet ha detto che vorrebbe guidare una coalizione con i junior partner, nonostante le “dolorose perdite” per cui si è assunto “responsabilità personale”. E ha aggiunto di “non rivendicare” il mandato di governare, ma di essere disponibile, se la coalizione tentata dall’Spd non funzionerà. Terza alternativa plausibile sarebbe un’ennesima Grosse Koalition tra Unione e Spd, già vista per 12 dei 16 anni di Merkel.
Decisivi, quindi, saranno i due probabili partner di coalizione, Verdi e liberali. I primi solitamente propendono verso l’Spd, l’Fdp è più allineata all’Unione, ma nessuno dei due esclude il contrario. I verdi, ecologisti e progressisti, hanno siglato un significativo successo, arrivando terzi, pur mancando l’obiettivo primario di raggiungere la cancelleria, mentre l’Fdp ha migliorato il già buon risultato del 2017. I due hanno dichiarato che terranno colloqui tra loro, prima di parlare con i grandi partiti. Annalena Baerbock, candidata dei Verdi ha sottolineato che è emerso “un chiaro mandato per garantire una nuova partenza” della Germania. Mentre Christian Lindner, leader dell’Fdp, ha detto di voler discutere con i Verdi di come poter “diventare il centro progressista di una nuova coalizione, nonostante le differenze”. Nel frattempo, il governo uscente di Merkel resterà in carica sino a quando il successore avrà giurato, per settimane o forse mesi.
(LaPresse)