BERLINO – La polizia tedesca è scossa dall’accusa che cinque suoi agenti abbiano formato una cellula di estrema destra, che ha condiviso immagini di Hitler e di svastiche su un gruppo WhatsApp. E minacciato un’avvocata con origini turche. Gli agenti di Francoforte, quattro uomini e una donna, sono stati sospesi dai loro incarichi. Mentre l’indagine procede.
Minacce alla figlia dell’avvocato
Il gruppo è stato scoperto dopo che avrebbe minacciato di “massacrare” la figlia dell’avvocata, una bambina di 2 anni, con un messaggio fax anonimo. Lo ha riferito Frankfurter Neue Presse. La legale, Seda Basay-Yildiz, ha rappresentato presunti militanti islamisti. I poliziotti l’hanno definita una “disgustosa suina turca” e l’hanno minacciata. Il messaggio, ricevuto all’inizio di agosto, riportava la firma Nsu-2.0. Un riferimento alla cellula terroristica neonazista Nsu, National Socialist Underground, che uccise otto immigrati turchi.
L’avvio delle indagini e le perquisizioni nelle abitazioni degli agenti
Basay-Yildiz, che rappresentò anche famiglie delle vittime di quella cellula, ha dichiarato di ricevere costantemente minacce. Ma che questa conteneva il nome della figlia e il suo indirizzo privato. L’avvocata aveva consegnato il fax alla polizia, dando il via all’indagine in cui si è scoperto che degli agenti erano entrati nella scheda con i suoi dati personali su un computer di una stazione di Francoforte. Ne sono seguite perquisizioni nelle case dei poliziotti sospettati e la confisca di hardware di computer e telefoni cellulari. Che avrebbero portato poi alla scoperta del gruppo su WhatsApp.
(Lapresse/AFP)