ROMA – “L’obiettivo è chiaro. Entro il 2030, l’80% del nostro fabbisogno di elettricità e il 50% del nostro riscaldamento dovrebbero essere coperti da fonti rinnovabili”. Lo ha affermato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un discorso alla Bundesverband der Deutschen (Bdi), l’unione degli industriali tedeschi. “Questo renderà gradualmente il nostro Paese indipendente dai combustibili fossili e dai prezzi fluttuanti dell’energia – ha detto ancora Scholz -. Per la Germania questo significa maggiore sicurezza energetica e maggiore sovranità energetica. Per l’industria tedesca significa maggiore sicurezza di pianificazione e, almeno in prospettiva, prezzi energetici più bassi”.
Scholz ha annunciato l’abolizione della sovrattassa EEG per l’acquisto di energia elettrica da sistemi di energia rinnovabile, così da ottenere prezzi più accesibili: “I prezzi elevati dell’elettricità non sono solo un freno all’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Non sono solo un grave problema socio-politico. Ma i prezzi elevati dell’elettricità gravano anche sulle nostre aziende nella concorrenza internazionale.
Fare tutto il possibile per abbassare i prezzi dell’elettricità è quindi all’ordine del giorno. L’elettricità rinnovabile è già l’elettricità più economica oggi. Migliori saranno i progressi con il motto ‘scaling the new’, più economiche saranno le energie rinnovabili in futuro. Questa è la strada giusta e dobbiamo continuare a percorrerla insieme”. Scetticismo, infine, sull’estensione dei tempi di esercizio delle centrali nucleari. “Il phase out nucleare è stato deciso molto tempo fa – ha spiegato Scholz in un’intervista al ‘Muencher Merkure’-. Le barre di combustibile durano fino alla fine dell’anno, mentre l’acquisto di nuove barre richiede almeno dai 12 ai 18 mesi. Per questo motivo il nucleare non ci aiuterà in questo momento o nei prossimi due anni. Se fosse possibile prolungare il termine di uno o due anni senza problemi, quasi nessuno si opporrebbe. Ma, apparentemente, non è un’opzione possibile”.
LaPresse