Roma, 24 set. (LaPresse) – “Sulla detenuta che a Rebibbia nei giorni scorsi ha ucciso i suoi due figli la trafila di errori, di trascuratezze, di leggerezze che si sono abbattute su questa donna dal momento del suo arresto fino al drammatico epilogo è degna di un paese incivile che ha completamente perso di vista il valore dell’essere umano”. Lo scrive in un post su Facebook Roberto Giachetti, deputato del Partito democratico. “È infatti pensabile, in un paese civile che una donna incensurata venga arrestata per possesso di marijuana e, in attesa di una sentenza, venga sbattuta in galera? E’ una decisione giusta e tarata sulla situazione personale di questa donna la scelta del gip di non concederle gli arresti domiciliari? E’ quindi umano, civile e giusto che questa donna finisca in carcere insieme ai due figli pressoché neonati? Che paese è un paese che tiene dietro le sbarre dei bambini? E’ un paese civile quello in cui il sovraffollamento e le croniche carenze strutturali del settore in termini di figure professionali previste dalla legge, di fatto non assicurano la legalità nell’esecuzione penale? .
e ancora
“Un governo serio, di fronte a una simile tragedia, avrebbe il dovere di sentirsi corresponsabile di quanto accaduto e dovrebbe provvedere ad una sola cosa. Ossia la ripresa del percorso di approvazione di una riforma dell’ordinamento penitenziario in cui non sia più ammissibile e legale che dei bambini vengano reclusi in carcere”, aggiunge il parlamentare del Pd. La riforma Orlando è lì, è pronta. Il Ministro Bonafede si faccia carico di riproporla e metta in condizioni il parlamento di approvarla. Ho sottoposto a lui queste ed altre questioni in un’interrogazione che ho presentato giorni fa su questa triste vicenda. Non permettiamo che la macchina della disumanità continui imperterrita nell’annullamento del valore delle persone e nel conteggio inesorabile dei morti per carcere”, conclude Giachetti.
