Gianturco, ammazzata in casa durante una rapina, spunta il nome della basista della banda

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Stefania Fragliasso

NAPOLI – Non si è mai arreso Salvatore Russo. Da cinque anni, da quella notte maledetta del 2019, combatte perché la giustizia faccia piena luce sull’omicidio della moglie, Stefania Fragliasso, uccisa brutalmente durante una rapina in casa via Santa Lucia ai Filippini
nella zona di Gianturco. E ora, una nuova svolta riapre il dolore, ma anche la speranza: un uomo già condannato all’ergastolo per
quell’assalto mortale avrebbe in- dicato il nome di una presunta basista. Così, Russo ha presentato un esposto ufficiale alla Procura della Repubblica di Napoli. Tutto nasce da una telefonata – presumibilmente effettuata in modo illegale – ricevuta da Russo da parte di uno dei tre uomini che stanno scontando l’ergastolo per l’omicidio. Si tratta di un cittadino romeno, ritenuto attendibile già dalla Corte d’Assise d’Appello di Napoli, davanti alla quale è in corso il secondo grado di giudizio.

E’ lui ad accusare una donna che conosceva la vittima e che, secondo quanto riferito, avrebbe fornito supporto logistico al commando. La stessa donna è stata recentemente arrestata per un’aggressione ai danni di alcuni medici, fatto che ne ha riacceso i riflettori giudiziari. L’avvocato Sergio Pisani, che ora assiste Salvatore Russo, definisce queste nuove dichiarazioni “di fondamentale importanza” per il prosieguo delle indagini. “La Corte d’Appello ha definito attendibile il testimone, un elemento che rafforza il valore delle sue parole – affermano Russo e Pisani –. La sua testimonianza rappresenta un passo decisivo nella nostra battaglia per la verità”.

Il fascicolo è ora nelle mani del pubblico ministero Luigi Santulli, che dovrà decidere se accogliere la richiesta di incidente probatorio avanzata dal legale del vedovo. “Si tratta di uno strumento legale cruciale – spiega Pisani – perché consente di cristallizzare le prove prima
di un eventuale processo, garantendone validità e utilizzabilità”. La speranza di Salvatore Russo è che questa nuova pista porti finalmente a completare il quadro delle responsabilità. Da troppo tempo, l’uomo vive con l’idea che non tutti i colpevoli siano stati assicurati alla giusti- zia. “Non voglio vendetta – dice – voglio solo che la verità venga fuori, tutta, fino in fondo. Stefania merita giustizia piena”

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