Gimbe: tenere le mascherine al chiuso

Foto Claudio Furlan - LaPresse Nella foto: mascherine in metropolitana

ROMA (Andrea Capello) – Prosegue, anche se rallentata, la discesa dei casi di positività al Covid in Italia. A tracciare il quadro dell’andamento della pandemia è la fondazione Gimbe. Per la quarta settimana consecutiva si registra un calo dei casi. Rispetto ai sette giorni precedenti il trend è del -20,6% (349.122 rispetto a 439.707). Scendono anche i ricoveri tanto nei reparti ordinari (-16,2%) che nelle terapie intensive (-19,9%). Rispetto al reparto dove vengono curati i malati più gravi la media mobile si abbassa a 66 ingressi al giorno mentre nel rilevamento precedente erano 80. Buone notizie arrivano anche dal fronte dei decessi. Nell’ultima settimana la flessione è del 15,8%  con una media di 261 al giorno, rispetto ai 310 della settimana precedente.

L’invito del presidente della fondazione, Nino Cartabellotta, è comunque quello di tenere alta l’attenzione. “Indipendentemente dal termine dello stato di emergenza, al momento è impossibile abolire misure di sanità pubblica come mascherine al chiuso e isolamento dei positivi, indispensabili per consentire la completa riapertura di tutte le attività – dice – 50 mila nuovi casi al giorno, tasso di positività dei tamponi al 10% e quasi 1,3 milioni di casi attualmente positivi dimostrano che la circolazione del virus è ancora piuttosto elevata”. I casi nelle ultime 24 ore sono stati 46.109 con 249 morti e un tasso di positività del 9,5% (-0,7%).  Se la curva epidemiologica scende i numeri della campagna vaccinale fanno altrettanto.

Nonostante l’entrata in vigore dell’obbligo di Green pass rafforzato sui luoghi di lavoro per gli over 50 – sottolinea Gimbe – in quella fascia di età il numero di nuovi vaccinati scende ulteriormente, attestandosi a quota 15.255 (-44% rispetto alla settimana precedente). Pure nella fascia pediatrica 5-11 anni si registra una netta flessione con un -57,1%. In generale restano ancora 4,9milioni di persone vaccinabili che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose. A convincerne almeno una parte portebbe essere il nuovo vaccino di Novavax, creato con tecnica ‘tradizionale’ e non con la tecnologia recente dell’Rna. La prima consegna di circa un milione di dosi ci sarà domenica mentre altri due milioni arriveranno nel corso del mese di marzo. Mesa che sarà anche l’ultimo in regime di stato di emergenza dato che, nella giornata di mercoledì, il premier Mario Draghi  ha annunciato per alla scadenza non sarà rinnovato. Stanno qunindi per cessare una serie di restrizioni, anche se resta l’obbligo vaccinale per gli over 50 e il Green pass sarà abolito sono in maniera graduale. 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome