MILANO – Nella partita su come gestire la situazione dentro gli stadi in caso di ululati razzisti, Giancarlo Giorgetti si schiera dalla parte della Figc. “E’ giusto che facciano il loro corso le regole sportive e la giustizia sportiva – ha evidenziato a margine di un evento al Miur -. Ci sono protocolli Uefa e Fifa su queste vicende e giustamente la Figc si impegna a tradurli“.
Presa di posizione apprezzata dalla Federcalcio e ribadita per bocca del suo presidente
“Non mi sembra molto diverso da quello che ho detto l’altro giorno all’incontro con Salvini. E’ in linea con quelle che sono le nostre norme federali, che recepiscono le indicazioni di Uefa e Fifa – ha evidenziato il numero uno di Via Allegri, Gabriele Gravina, al termine del consiglio informale del Coni -. Per me non è una novità“.
L’apertura del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport allo stop delle partite in caso di episodi di razzismo è in linea con la posizione del Napoli, che martedì in risposta al ministro dell’Interno Matteo Salvini, contrario invece a un’interruzione a gara in corso, ha confermato l’intenzione di fermarsi qualora dovessero ripresentarsi cori razzisti.
“Siamo nella dimensione sportiva e delle regole del mondo dello sport – ha ribadito Giorgetti -. Va fatta chiarezza e bisogna invece distinguere gli ululati all’interno delle competizioni sportive rispetto alla violenza fuori dagli stadi“. Su quel fronte, da parte del governo, ci sarà “tolleranza zero. Il nostro impegno è distinguere bene i tifosi dai delinquenti“. Come ad esempio quelli che a Roma hanno rovinato la festa per i 119 anni della Lazio in piazza della Libertà per scontri con le forze dell’ordine. “Sarà il caso che gli arrestati finiscano giustamente in galera“. (LaPresse)