MILANO – È Papa Francesco, ancora una volta, a richiamare l’attenzione sui più bisognosi. Nella V Giornata mondiale del Poveri, il santo Padre chiede ai cristiani di prestare la propria voce a chi soffre ed è più fragile e di “nutrire la speranza di domani risanando il dolore di oggi”. “Siamo dentro a una storia segnata da tribolazioni, violenze, sofferenze e ingiustizie, in attesa di una liberazione che sembra non arrivare mai”, scandisce Papa Bergoglio in un passaggio dell’omelia della messa celebrata in San Pietro. “Soprattutto – aggiunge – a esserne feriti, oppressi e talvolta schiacciati sono i poveri, gli anelli più fragili della catena”. Alla celebrazione nella Basilica Vaticana hanno partecipato 2 mila poveri ed indigenti, insieme ai volontari che li accompagnano e ad esponenti delle realtà che li assistono quotidianamente sul territorio di Roma.
“La Giornata Mondiale dei Poveri, che stiamo celebrando – ha aggiunto Santo Padre – ci chiede di non voltarci dall’altra parte, di non aver paura a guardare da vicino la sofferenza dei più deboli, per i quali il Vangelo di oggi è molto attuale: il sole della loro vita è spesso oscurato dalla solitudine, la luna delle loro attese è spenta; le stelle dei loro sogni sono cadute nella rassegnazione ed è la loro stessa esistenza a essere sconvolta”.
“Tutto ciò a causa della povertà a cui spesso sono costretti, vittime dell’ingiustizia e della disuguaglianza di una società dello scarto, che corre veloce senza vederli e li abbandona senza scrupoli al loro destino”, ha proseguito il Papa.
Una realtà acuita dalla pandemia. Anche in Italia i poveri sono in aumento, per via crisi innescata dal Covid. Da uno studio condotto da Coldiretti su dati Istat, emerge che salgono a 5,6 milioni i cittadini in condizioni di povertà assoluta che non possono permettersi pasti adeguati. Fra i nuovi indigenti – sottolinea la Coldiretti – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.
Un’allarme da non sottovalutare, per il Santo Padre che invita tutti i fedeli a vivere e operare orientati dal faro della speranza. Ai cistiani, chiarisce il Papa, “è chiesto questo: di essere, tra le quotidiane rovine del mondo, instancabili costruttori di speranza; di essere luce mentre il sole si oscura; di essere testimoni di compassione mentre attorno regna la distrazione; di essere presenze attente nell’indifferenza diffusa”.
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