Giro: Bouwman fa il bis a Castelmonte, Carapaz non cede e resta in rosa

Foto Gian Mattia D'Alberto/LaPresse 27 Maggio 2022 Castelmonte, Italia sport ciclismo Giro d'Italia 2022 - edizione 105 - tappa 19 - da Marano Lagunare a Santuario di Castelmonte Nella foto: CARAPAZ Richard (INEOS GRENADIERS) maglia rosa

ROMA – Tutto rimandato sulla Marmolada. Come era ipotizzabile alla vigilia di un Giro avaro di stravolgimenti e rivoluzioni, è alla penultima tappa che ci sarà la resa dei conti. E’ lì, dopo aver superato la Cima Coppi (il Passo del Pordoi a 2.239 metri), che la corsa rosa si vince o si perde, scrivendo probabilmente la parola decisiva di questa edizione 2022. Nella 19esima tappa che da Marano Lagunare ha portato fino al Santuario di Castelmonte, Carapaz, Hindley e Landa si sono equivalsi, marcandosi stretto, senza che nessuno riuscisse a fare la differenza.

Nella lotta alla maglia rosa l’ecuadoriano della ‘Ineos’ ha risposto ad ogni accenno di reazione dei rivali confermandosi leader con 3″ sull’australiano mentre lo spagnolo Landa resta a 1’05”. La battaglia è stata dunque un altro nulla di fatto privo di scossoni ed emozioni. A quelle ci hanno pensato i cinque uomini ‘sopravvissuti’ ad una lunga fuga, che ad un chilometro dalla fine si sono giocati allo sprint la vittoria di tappa: a vincere è stato l’olandese Koen Bouwman che regala il bis.

Dopo il successo all’arrivo di Potenza, nella settima tappa, ha trionfato sull’arrivo del Santuario di Castelmonte impostando al meglio la curva finale a 60 metri dal traguardo precedendo lo svizzero Schmid (Quick Step) e Tonelli (Bardiani). Quarto e quinto posto per l’ungherese Valter (Groupama) e Vendrame (Ag2r), andati lunghi all’ultima curva. Per il 28enne olandese la vittoria in terra friulana vale doppio: facendo il pieno di punti sui gpm di giornata si è aggiudicato matematicamente la vittoria della maglia azzurra, quella del miglior scalatore. Un primato ormai inattaccabile.

La fuga formatasi dopo appena 14 chilometri dalla partenza di Marano Lagunare ha inizialmente coinvolto 12 uomini. Il gruppo ha lasciato fare, con Ineos, Bora Hansgrohe e Bahrain Victorious a stringersi intorno ai tre capitani che si giocano la vittoria finale. Il vantaggio dei fuggitivi pur aumentando non ha creato allarmismi e anche quando si è leggermente ridotto non ci sono stati reazioni ma solo tiepide schermaglie. Per i fuggitivi dunque campo libero.

Al termine della discesa prima degli ultimi 5 chilometri tutti in salita sono arrivati in cinque. E Bouwman con un sprint intelligente ha beffato tutti. “E’ stato difficile entrare in fuga, nella prima mezz’ora si andava velocissimi e Affini tirava molto. Io mi sentivo benissimo nella prima grande salita, c’è stata un po’ di agitazione ma volevo questa volata. Ho dato tutto, è bellissimo ottenere una seconda vittoria al Giro”, ha dichiarato l’olandese a fine tappa.

Soddisfatto anche Carapaz che si è aggiudicato lo sprint degli inseguitori proprio davanti ai suoi due principali rivali in classifica. “Mantenere questa maglia ti dà fiducia ma si guarda a domani, sarà la giornata decisiva. Avere qui la mia famiglia è speciale. Non sarebbe male prendere un po’ più di vantaggio al termine della tappa finale, ma anche questi tre secondi non si buttano via”, ha affermato la maglia rosa pronto a marcare stretto Hindley e Landa, l’unico tra i tre che ha cercato di dare segnali di battaglia. “In testa nessuno finora si è dimostrato debole, domani sarà una tappa dura. Io sono ancora ottimista”, ha spiegato lo spagnolo che lancia così un chiaro avvertimento al sudamericano. Sul Passo Fedaia ci sarà la resa dei conti.

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