MILANO – “Certo, con una maggioranza di centrodestra omogenea sarebbe tutto più semplice, ma la sintesi che è stata trovata grazie al lavoro del premier Draghi e del ministro Cartabia è un notevole passo in avanti sia dal punto di vista dell’accelerazione dei processi e della deflazione dei giudizi, che da quello della riduzione, in un’ottica garantista, del ‘panpenalismo’ della giustizia italiana. Abbiamo introdotto norme di maggior tutela per gli indagati. Sperimenteremo la novità della giustizia riparativa e daremo un ruolo pro-attivo al Parlamento per indirizzare le politiche di contrasto al crimine. Non è stata semplicemente l’attuazione di una mission impossible: si sono poste nel merito le basi di una giustizia più equa e garantista”. Così la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini in un’intervista a La Stampa.
Nessun rischio per il governo a causa delle divisioni dei 5 Stelle?, “la maggioranza è ampia e solida. Registro semplicemente che Lega e Forza Italia – che hanno rinunciato alla comfort zone dell’opposizione per rimboccarsi le maniche e mettersi al servizio del Paese – sono garanzia di stabilità più di quanto non lo siano le altre forze di maggioranza”, rimarca Gelmini. Quando è stato proposto di allungare i tempi dei processi contro la corruzione e la concussione Fi e Lega hanno chiesto la sospensione del Cdm, ma “non stava per crollare niente. Semplicemente ci è stata annunciata una modifica all’ultimo miglio ad un testo che avevamo condiviso”.
“Mi pare sia normale voler leggere quello che andiamo a votare. Anche perché ci teniamo al fatto che questo governo – a differenza dei precedenti – non utilizzi la formula ‘salvo intese’. Le cose dobbiamo farle presto e bene, specie sulla giustizia, la cui riforma è una necessità del Paese. Forza Italia – con in testa il presidente Berlusconi – si è battuta per anni su questi temi, molto spesso in solitudine e subendo attacchi di ogni sorta. Il risultato di ieri è il frutto di un lavoro che ha radici profonde e solide nella storia del nostro movimento politico”.
(LaPresse)