PARIGI – L’uomo arrestato all’aeroporto di Glasgow non è Xavier Dupont de Ligonnès, il francese accusato di aver ucciso moglie e figli a Nantes nel 2011, facendo poi a pezzi i loro corpi e seppellendoli in giardino. Lo hanno fatto sapere fonti vicine alle indagini, comunicando che l’esito di un test del dna si è rivelato negativo.
Le indagini
Fonti giudiziarie francesi avevano dato sabato la notizia che la polizia scozzese aveva arrestato Dupont de Ligonnes, oggetto di un mandato d’arresto internazionale per la strage che otto anni fa sconvolse la Francia. L’arrestato era arrivato a Glasgow con un volo proveniente da Parigi ed è stato bloccato a seguito di una segnalazione anonima, secondo fonti vicine alle indagini. Sempre in via non ufficiale era emerso che era stato condotto un confronto tra le impronte digitali, mentre la polizia perquisiva l’abitazione dell’arrestato a Limay, sobborgo della capitale francese. I vicini hanno detto ai giornalisti di AFP che la casa in cui era in corso la perquisizione apparteneva a Guy Joao, uomo di origine portoghese sposato a una donna scozzese.
Le smentite
Un abitante, Mario Vieira, aveva anche dichiarato che era “impossibile” si trattasse di Dupont de Ligonnes, raccontando di essere amico di Joao da 45 anni. Il 58enne francese è accusato di aver ucciso i familiari a colpi d’arma da fuoco e poi averli sepolti vicino alla casa di Nantes, dove i cadaveri sono stati trovati tre settimane dopo. L’uomo aveva raccontato alla scuola dei figli adolescenti che per lavoro era stato trasferito in Australia. A degli amici avrebbe invece detto di essere un agente segreto statunitense e di esser stato posto sotto programma di protezione testimoni.
Un caso incomprensibile
Secondo la procura francese, ha ucciso le sue cinque vittime in una “esecuzione con metodo”, sparando alla testa per due volte da distanza ravvicinata a ciascuna di esse con un’arma dotata di silenziatore. La Francia continua a domandarsi come sia stato possibile per lui scomparire senza lasciare traccia, mentre sono emerse ipotesi che si sia suicidato e sono state segnalate centinaia di presunti avvistamenti. Nel 2015 una lettera con una foto di due dei figli arrivò a un giornalista di AFP: vi si leggeva “sono ancora vivo”. Gli esperti non poterono però verificarne l’autenticità.
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