MILANO (LaPresse) – I dispositivi inalatori sono numerosissimi sul mercato. Il loro numero ed utilizzo è in progressivo aumento. La conoscenza delle loro caratteristiche, però, non sempre è esatta. Aspetto, purtroppo, molto importante e rilevante, dato che le tecniche di funzionamento sono, spesso, cruciali.
“Purtroppo – spiega il professore Dal Negro – la classe medica non ha riservato la giusta attenzione a tali aspetti”
“Ed ha considerato (ma ancora in buona parte considera) i dispositivi inalatori come strumenti pressoché equivalenti”. O comunque “di secondaria importanza rispetto alle sostanze farmacologiche. Meno del 50% dei medici fornisce qualche spiegazione al paziente su come usare il dispositivo prescritto. Inoltre i medici internisti non pneumologi non conoscono il funzionamento dei dispositivi inalatori che prescrivono”. Ciò accade “in una percentuale variabile dal 53 al 93%, a seconda del tipo di dispositivo. Di essi, solo il 2% ha assistito a sessioni educazionali sull’uso dei dispositivi inalatori”.
“Un errore questo, che ha gravi ripercussioni sulla salute e sull’economia del paziente”. Ripercussioni che possono essere “più o meno facilmente evitato”. Secondo il professore Dal Negro “il training necessario a rendere autonomo un paziente nell’uso corretto ed efficace del dispositivo inalatorio può variare da 2-3minuti a oltre 600 minuti. Secondo il tipo di dispositivo inalatorio, la percentuale di pazienti che riescono ad effettuare correttamente l’inalazione può variare dal 18 al 62%”.