ROMA (loredana lerose) – Tutti hanno uno scheletro nell’armadio pronto a saltare fuori nei momenti meno opportuni. E’ il caso di Emma Bonino, leader di +Europa, che nel 1999 nel Parlamento di Strasburgo con i suoi sedeva a fianco dei 5 eletti del Front National di Le Pen e della destra. Le Pen padre, quello di Marine, e la necessità di collaborare con il Front National nacque dalla necessità di dover fermare l’avanzata di un gruppo parlamentare autonomo. La Bonino e altri sette radicali con lei confluirono nel ‘Gruppo tecnico dei deputati dipendenti’ in cui si ritrovarono anche 3 eurodeputati della Lega Nord e uno del Msi-Fiamma Tricolore. A unirsi ci furono anche due parlamentari belga del Vlaams Blok, il Blocco Fiammingo, un movimento di estrema destra sciolto nel 2004 a causa di alcune condanne per violazione della legge sul razzismo e per xenofobia. Dai giornali dell’epoca, il gruppo tecnico venne ribattezzato proprio Bonino-Le Pen e venne sciolto, poiché illegittimo, qualche mese dopo la sua costituzione. Fare passi falsi, o quantomeno discutibili rispetto alla propria storia capita a chi come la Bonino ha all’attivo 11 legislature dal 1976: 8 in Italia e 3 in Europa. Una ‘macchia nera’ sul cv della Bonino con una carriera così lunga sarà perdonabile? In fondo il passato è passato.
Home Senza categoria Gli scheletri nell’armadio: quando la Bonino era alleata di Le Pen all’europarlamento