Gli Strazzullo egemoni alla Torretta: sono spalleggiati dai Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano

275
Armando Mastroianni e Giovanni Strazzullo

NAPOLI – Gli Strazzullo monopolizzano la zona della Torretta a Chiaia. E’ l’unico clan ad avere esponenti di vertice ancora liberi. Sono riusciti nell’ultimo periodo a ricostruire l’organigramma dopo inchieste e decine di arresti. Ora puntato sulle nuove leve, per sostituire chi è detenuto e fuori dai giochi. I Piccirillo e i clan del Vomero devono farsi da parte. Di fatto non hanno più giurisdizione alla Torretta, soprattutto dopo l’aut aut dei Licciardi dell’Alleanza di Secondigliano: qui devono comandare solo gli Strazzullo. L’obiettivo dell’Alleanza è chiaro: avere un solo referente a Chiaia. Secondo gli inquirenti tra i business degli Strazzullo di Chiaia c’è il controllo dei parcheggiatori abusivi. Siamo in piena zona movida, che fa gola anche ai Mazzarella. Ma questi ultimi dopo l’ultima ‘retata’ a luglio hanno dovuto fare un passo indietro, per riorganizzarsi nel centro storico.

Sul fronte opposto gli Strazzullo sono riusciti a non perdere terreno, nonostante siano stati indeboliti anche loro da inchieste e arresti. A febbraio sono arrivate anche condanne pesanti, come quella a dodici anni di reclusione per Giovanni Strazzullo, detto Chicco, figlio di Enrico Strazzullo soprannominato ‘peperone’ (quest’ultimo estraneo all’inchiesta). Condannato anche Armando Mastroianni a dieci anni di reclusione. Condanne anche per altre due persone. La ricostruzione della Procura è da brividi: il gruppo due anni prima si sarebbe responsabile di scorribande armate alla Torretta di Chiaia e avrebbe taglieggiato i parcheggiatori abusivi della zona del lungomare di Mergellina, minacciandoli anche con l’uso delle armi.

I magistrati hanno raccolto gli elementi nell’ordinanza cautelare. Secondo gli inquirenti, cento euro alla settimana da ogni parcheggiatore abusivo. Questa sarebbe stata l’imposizione ai guardamacchine. Non poco. Un diktat agli abusivi della sosta della zona di Mergellina. E’ questo un altro particolare emerso dal fermo che ha scompaginato il gruppo degli emergenti degli Strazzullo L’inchiesta è stata condotta dai pubblici ministeri Celeste Carrano e Maria Sepe che hanno puntato i riflettori sul ‘salotto buono’ della città.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome