Global Sumud Flotilla, gli studenti occupano le università: “Noi siamo l’equipaggio di terra”

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Occupazione Università

NAPOLI – Gli studenti in campo per la Flotilla: occupate le sedi dell’università Federico II e dell’Orientale. Caos ieri negli atenei e nelle scuole da nord a sud in solidarietà con la causa palestinese e la missione della Flottiglia, per portare alimenti e medicine alla popolazione di Gaza. Ma torniamo a Napoli. E’ stata una giornata ad alta tensione. Le sedi di Palazzo Giusso (università L’Orientale) e Porta di Massa (università Federico II) sono state occupate in mattinata dagli studenti del Collettivo Autorganizzato Universitario di Napoli e di Ecologia Politica Napoli. L’azione è stata promossa in sostegno alla Global Sumud Flotilla, la flotta civile diretta a Gaza con l’obiettivo di consegnare aiuti umanitari e rompere l’assedio israeliano, e che è attualmente sotto stretta sorveglianza.

“Siamo l’equipaggio di terra”. E’ stato il grido di battaglia degli studenti. Accorsi in supporto dell’equipaggio di mare. La loro missione è duplice: mantenere alta l’attenzione sulla Palestina, organizzare azioni contro il sostegno occidentale a Israele e chiedere che la missione raggiunga le coste di Gaza in sicurezza. I collettivi denunciano l’inerzia sia del governo che del mondo accademico italiano. “È vergognoso
che il governo Meloni e i nostri atenei non si siano ancora espressi contro il genocidio del popolo palestinese, mantenendo legami economici, diplomatici e militari con Israele,” affermano. Secondo gli studenti, qualsiasi tentativo di far deviare la flotta rappresenta uno “stratagemma per depotenziare la missione e la mobilitazione popolare di solidarietà con la Palestina”. Il movimento studentesco avanza precise richieste: apertura immediata di corridoi umanitari verso Gaza. E l’interruzione di tutte le collaborazioni con enti e università israeliane. Invoca un intervento della CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) per chiedere al governo italiano un embargo militare verso Israele fino alla fine dell’occupazione.

“L’università deve essere luogo di sapere libero e di ricerca indipendente. Collaborare con istituzioni complici di genocidio significa tradire questa missione etica e civile,” conclude il collettivo. Gli studenti sono compatti nella protesta. Marinella Di Pinto del Collettivo autorganizzato universitario: “Siamo l’equipaggio di terra della Global Sumud Flotilla e l’abbiamo dimostrato anche il 22 settembre, partecipando come studenti allo sciopero dell’Usb. La maggioranza del nostro Paese è disposta a bloccare tutto se la Flotilla dovesse essere bloccata e questa notte abbiamo visto la fregata italiana abbandonare il viaggio”. Marta Di Giacomo, del collettivo Argo: “Se i governi occidentali sono stati complici per due anni del genocidio e per 78 anni dell’occupazione e dei piani criminali di Israele, allora saremo noi ad agire per isolare Israele, rompere l’assedio in tutti modi e fermare immediatamente il genocidio in Palestina”. Intanto, ieri pomeriggio alle 17 è partito da piazza Garibaldi un nuovo corteo a “sostegno della Palestina e della Flotilla” e si organizzano viaggi in pullman per raggiungere Roma in occasione della manifestazione nazionale del 4 ottobre.

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