ROMA – Da Johnson a Justin Thomas, da Jon Rahm a Collin Morikawa, da Bryson DeChambeau a Rory McIlroy. Il Masters Tournament sarà sfida tra campionissimi in un evento clou che sarà protagonista sul percorso dell’Augusta National GC (Georgia), il teatro dei sogni del ‘green’. Dove Chicco Molinari cercherà l’impresa. Nel 2019 sfiorò il trionfo, F.Molinari pronto a giocarsi le sue chance – Dopo un 2018 caratterizzato da vittorie in tutto il mondo, nel 2019 in Georgia (Usa) il torinese ha sfiorato una delle più grandi imprese della sua carriera. Sull’ “Amen Corner”, lì dove generalmente si decide il Masters, i sogni di gloria sono andati in frantumi. Ne approfittò Woods, che firmò il quinto capolavoro ad Augusta. L’azzurro chiuse il torneo al 5/o posto, sì con rimpianti ma con la consapevolezza di aver disputato una grande gara. Nel novembre 2020 in una edizione insolita della competizione il piemontese non riuscì invece a superare il taglio. Ora una nuova occasione, con il re della Ryder Cup 2018 di Parigi che giocherà i primi due giri con Fred Couples (vincitore del The Masters nel 1992) e Charles Osborne, uno dei tre amateur in gara.
Johnson insegue il bis per emulare Jack Nicklaus, Nick Faldo e Woods. Nel 2020 ha dominato la scena e, con un totale di 268 (-20) colpi, firmò lo score più basso della competizione. Ora l’americano insegue il bis di successi consecutivi. Fino ad ora ci sono riusciti solo tre giocatori: Nicklaus (recordman con 6 trionfi ad Augusta) nel 1965-1966, Nick Faldo (1989-1990) e Woods (2001-2002). Per il nordirlandese McIlroy negli Stati Uniti ci sarà una nuova occasione per completare il Grande Slam. Mentre Spieth (ha già vinto il The Masters nel 2015), che ha ritrovato il successo sul PGA Tour (Texas Open) a distanza di 1.351 giorni dall’ultima volta, mettendo fine a un digiuno che durava dal luglio 2017 (The Open), ha la possibilità di dimostrare di essere davvero tornato a giocare su grandi livelli. Pronostico indecifrabile comunque ad Augusta. Dove, tra gli altri, inseguiranno la gloria anche Rahm (diventato papà), Thomas, Morikawa e DeChambeau che, con la sua potenza, proverà a stupire ancora. Stringerà i denti Brooks Koepka, reduce da un’operazione al ginocchio destro arrivata lo scorso 16 marzo. C’è attesa pure per Xander Schauffele e Patrick Cantlay.
Lee Elder fu il primo afroamericano a giocare il The Masters nel 1975 e quest’anno Lee Elder sarà uno degli “honorary Masters starter”, unendosi così a Nicklaus e Gary Player. Per la seconda edizione consecutiva non ci sarà invece il “Par 3 Contest”. Tornerà il pubblico, seppur in maniera limitata e nel massimo rispetto dei protocolli Covid. Quella del The Masters è una storia antica e affascinante. La prima edizione si giocò nel 1934 ed il primo a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro fu Horton Smith. Simbolo del torneo è la “Green Jacket”, fatta indossare a tutti i soci del Club dell’Augusta National per la prima volta nel 1937. Il primo giocatore a riceverla, nel 1949, fu Sam Snead.
(LaPresse)