TORINO – “Basta l’agenda Draghi-Mattarella per tracciare il percorso. Il programma per l’Italia di domani c’è già. Mettiamo gli italiani in condizione di scegliere tra questa rivoluzione in corso e l’ingannevole bipolarismo bastardo, indotto da una legge ormai vera ‘camicia di forza’ per coalizioni innaturali. Il resto verrà da solo”. Così il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, in un’intervista al Corriere della Sera. ‘Lo scontro Conte-Draghi, le liti su ius scholae, cannabis?’ “Altro che crisi – sottolinea – su questo o quell’incidente o gossip. Questo tempo richiede senso di responsabilità e di realtà. E coerenza, soprattutto. Inutile dichiarare che il governo deve andare avanti e poi, con frequenza sempre più ravvicinata, lanciare aut au t. Non è serio”. E ancora: “Perché affannarsi a pensare a nuovi centri, al centrodestra unito, al campo largo, formule che richiedono dosi sempre maggiori di bandierine ideologiche da piantare e che ci portano fuori strada come sta succedendo da troppo tempo, quando è chiaro, documentato, il successo dell’esperienza che stiamo vivendo? Quando esiste già un programma riformista, riconosciuto dall’Europa, di cinque anni e oltre? Quando c’è già una maggioranza solida e molto ampia a sostenerlo e a portarlo avanti da un anno e mezzo? Ogni altra astrusa alchimia è lontana dai bisogni reali del Paese, oltre che dalla comprensione della gente”. Su un ritorno alla dialettica centrodestra-centrosinistra, Brunetta replica che “non è con un ingannevole bipolarismo bastardo che si fa il bene del Paese. E perché questa formula, ormai superata, produce ingovernabilità: in questa legislatura abbiamo visto nascere tre governi, e quello con vita più lunga è proprio l’ultimo, di quasi unità nazionale, figlio manifesto del fallimento del bipolarismo”.
(LaPresse)