ROMA – “Dalle anticipazioni di stampa e dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della maggioranza si conferma il fatto che questo è un governo forte con i deboli e debole con i forti”. Così il presidente del M5S, Giuseppe Conte, al Corriere della Sera. “In un Paese campione d’Europa di evasione fiscale, si decide di alzare il tetto al contante e di tagliare fondi all’unica misura di protezione sociale esistente. Scelte molto gravi, ancor più gravi di fronte a un’inflazione e a un caro bollette da record. Così si alimenta il rischio di tensioni sociali”, aggiunge. E sul reddito di cittadinanza “dire ‘togliamolo a chi può lavorare’ significa essere lontani dalla realtà. Secondo l’Anpal, il 70,8% dei beneficiari non ancora occupati ha al massimo la terza media; si tratta dunque di persone distanti dal mercato del lavoro che necessitano di specifiche azioni di formazione”.
Ma a preoccupare Conte sono soprattutto i nodi Covid e sicurezza, i primi sui quali si sta muovendo il governo Meloni. “È vero che le misure attuali vanno riviste e non possono ricalcare quelle messe in campo nel periodo più duro della pandemia — ragiona il leader M5S sul Covid —, ma questo non può voler dire in alcun modo prendere decisioni dettate dalla demagogia, abbandonando la strada che la scienza ci indica”. “Se questo governo pensa di usare la commissione d’inchiesta sul Covid come clava politica, sappia che siamo noi i primi a volerla fare. E gli si ritorcerà contro”, dice ancora conte. Infine una battuta sulla norma sui rave party dopo i fatti di Modena. “È da stato di polizia”, sostiene. “Questo governo — spiega — prevede fino a 6 anni per i rave party, quando esistono una serie di reati ben più gravi di colletti bianchi puniti con pene minori e per i quali proprio il centro destra vietò le intercettazioni”, puntualizza Conte.
(LaPresse)