Governo, Di Maio: “La convivenza ha alti e bassi, lavoriamo per i risultati”

Scuola, ambiente, stato di salute dell'secutivo, innovazione e tanto altro nelle domande dei ragazzi e nelle risposte del vicepremier

in foto Luigi Di Maio

ROMA“Noi e la Lega siamo diversi, discutiamo molto e non andiamo d’accordo su alcuni temi. Per questo esiste il contratto di governo. Il presidente Conte è figura di garanzia in questo senso. Sta cercando di portare avanti un Governo con due forze politiche molto diverse e che prima del giugno dell’anno scorso non avevano mai collaborato”. Così Luigi Di Maio al Giffoni film festival.

La difficile convivenza tra M5S e Lega

“Cerchiamo di portare a casa dei risultati. Quando mi renderò conto che non arriveranno più i risultati, allora capirò che non ne vale più la pena. Intanto continuiamo questa convivenza che, come tutte le convivenze, è fatta di alti e bassi. Tutto qui. A settembre dobbiamo portare a casa il taglio definitivo di 345 poltrone da parlamentari, una riforma storica: parlamentari che approvano un taglio di loro stessi. Si tratta di una riforma che spaventa molti e questi molti stanno provando a buttarci giù come governo”. Così Luigi Di Maio al Giffoni film festival.

La linea di Di Maio

I masterclassers domandano ed il ministro Luigi Di Maio risponde. Ed è stato, nella Sala Green della Multimedia Valley, un incontro a tutto campo, senza riserve e senza mediazioni. Scuola, ambiente, stato di salute del Governo, innovazione e tanto altro nelle domande dei ragazzi e nelle risposte del vicepremier. Primo spunto la scuola. Intesa sì come agenzia educativa ma anche come sblocco occupazionale.

Autonomia e regionalizzazione della scuola

“In questi giorni – ha dichiarato Luigi Di Maio – c’è stata una discussione molto accesa sulla regionalizzazione della scuola. Se passasse, e non passerà, creeremo una scuola divisa in un Paese diviso. Il blocco della regionalizzazione della scuola, tra l’altro, è il primo passo per portare a casa tanti insegnanti. Va anche aggiunto che al Sud portiamo più insegnanti se portiamo più studenti. Il tempo pieno è uno strumento in questo senso. Il tempo pieno è utile per fare attività extracurriculari e per aiutare i genitori che oggi lavorano tutto il giorno. Al Sud, ecco, c’è troppo poco tempo pieno. In questa direzione bisogna procedere”.

(LaPresse)

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