MILANO – “Io sono un uomo di parola e l’ho dimostrato. Poi non nego che ci sono delle differenze enormi tra il M5S e la Lega, ad esempio anche sul 25 Aprile. Per me la Liberazione è un giorno da ricordare, così come gli anni subito dopo. Fa parte della storia del nostro Paese, non possiamo fregarcene della nostra storia. Col menefreghismo non andiamo da nessuna parte”. Così in un’intervista al Corriere della Sera il vicepremier Luigi Di Maio. “Quando lavoriamo sul contratto di governo lavoriamo bene”, ha spiegato il ministro del Lavoro e sviluppo economico. Quello tra 5 Stelle e Lega non è un battibecco continuo ma “un naturale confronto, tra due forze politiche diverse che hanno differenze enormi, l’importante è portare a casa i risultati – ha sottolineato -. Io sono una persona pacifica, non mi piace discutere, preferisco lavorare con serenità”.
Quanto alla possibilità che il Pd di Nicola Zingaretti possa trarne vantaggio, “per ora l’unica proposta che ho visto avanzare da questo nuovo Pd è l’aumento degli stipendi dei parlamentari, faccia lei, mentre sul salario minimo fanno orecchie da mercante. E poi c’è un tema, che per me è centrale: la questione morale. Noi abbiamo avuto un singolo a Roma ed è stato cacciato in 30 secondi, al Pd hanno dimezzato il partito in Umbria e sono ancora tutti lì. La questione morale è una cosa seria, non è che la risolvi incorniciando una foto di Berlinguer nella sezione di partito”.
(LaPresse)