ROMA – Una ‘pace’ che promette tempesta, un attacco ai poteri fortissimi che scatenerà nuove polemiche. In un momento di rapporti delicati tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, è un evento organizzato dai risparmiatori delle Banche venete a rinsaldare l’alleanza. “Banca d’Italia e Consob andrebbero azzerati. Oggi siamo qui perché chi doveva controllare non ha controllato”, dicono all’unisono da Vicenza i due vicepremier.
Consob e Bankitalia, la proposta di Salvini e Di Maio
La bomba è sganciata con il sorriso dal leader leghista, ma deflagra potente anche grazie al ministro del Lavoro, che rilancia: “Il minimo che si possa fare dopo quello che vi hanno fatto è non mettere la gente di prima negli stessi posti. Qualcosa non ha funzionato in questi anni tra Consob e Bankitalia, ma se mi si chiede di rinnovare io dico che chi c’era prima è bene che non venga rinnovato e che ci sia discontinuità”.
La riconferma di Signorini è nell’aria, i gialloverdi storcono il naso
Chi c’è nel mirino? La riconferma del vicedirettore Luigi Federico Signorini, il cui mandato scade il prossimo 11 febbraio. Dal 1982 a Palazzo Koch, è un fedelissimo del governatore Ignazio Visco, ma negli ultimi tempi ha fatto storcere il naso ai gialloverdi. Colpa dell’audizione in Parlamento sul Def a ottobre, ma anche per il giudizio sul reddito di cittadinanza, che non dovrebbe disincentivare l’offerta di lavoro. A quanto è trapelato, su Signorini sarebbe scoppiata una baruffa anche in Cdm, con Giovanni Tria e Giancarlo Giorgetti propensi alla conferma e Di Maio invece fermo sulla “discontinuità”.
Il premier Conte tenta una difficile mediazione
Ovviamente anche qui a fare da mediatore c’è il premier Giuseppe Conte, espressione della maggioranza, ma anche colui che deve interloquire con il Quirinale nell’ordinaria amministrazione e in fase di criticità.
L’avvocato del popolo sceglie la cautela (“Stiamo approfondendo”), ma l’esito sembra scritto anche da Salvini: “Federico Signorini, che da tanti anni doveva vigilare e non l’ha fatto dovrà trarre le conseguenze di questa mancata vigilanza. Non è nulla di personale”. E se i rapporti sono M5S-Lega sono ottimi come si dice, i cambi di poltrona proseguiranno.
Savona presidente della Consob, cosa cambierà ai vertici
Non bisogna infatti dimenticare come anche in Consob tiri aria nuova. Paolo Savona ha lasciato il Ministero degli Affari europei ed è stato designato come nuovo presidente, anche se mancano gli ok delle commissioni e il parere non vincolante della Corte dei Conti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla fine lo nominerà, anche se dovrà accettare come dg Marcello Minenna, uscito dalla corsa alla presidenza dell’organismo di controllo della Borsa proprio per un mezzo veto del Quirinale.
L’obiettivo è garantire l’indipendenza dei due istituti e tutelare i risparmiatori
Il Colle intanto monitora con grande attenzione la situazione di Bankitalia e Consob, due gangli vitali per l’economia italiana. I criteri cardine rimangono sempre l’indipendenza degli istituti e la tutela dei risparmiatori. Non bisogna ad esempio dimenticare come nell’ottobre 2017 il Quirinale intervenne direttamente per assicurare la continuità di Visco a Palazzo Koch, nonostante dal gruppo renziano si puntasse al cambio. Il fronte però rimane aperto: a tre mesi dalla Europee è difficile dire dove porterà il nuovo tandem Salvini-Di Maio.
(LaPresse/di Alessandro Banfo)