Roma – Il governo torna a riunirsi dopo la pausa estiva, ma senza né il premier, Giuseppe Conte, né Luigi Di Maio, a Foggia per un tavolo di lavoro sul caporalato. Saltano così i paventati avvicendamenti ai vertici dei Servizi e sul piatto restano le leggi regionali da impugnare.
La campanella è finita nelle mani di Matteo Salvini
Riunito un Consiglio dei ministri quasi tutto a trazione leghista, con segretario Giancarlo Giorgetti e all’ordine del giorno solo provvedimenti a firma del ministro degli Affari regionali e delle autonomie, Erika Stefani. Un assaggio di quello che sogna un giorno di realizzare il titolare dell’Interno.
Occasione per fare il punto
Ci mette poco l’esecutivo a trovare la quadra sulle misure da adottare e alla fine l’unica nota di rilievo è la presa di posizione contro la legge regionale delle Marche in materia di smaltimento dei rifiuti e incenerimento.
Parere favorevole del ministro dell’Ambiente
Sergio Costa spiega: “In settimana ci sarà un altro Consiglio dei ministri, tra giovedì e venerdì, oggi è stata l’occasione per fare il punto, ogni ministro ha detto necessità e urgenze“. Un primo approccio decisamente ‘soft’: “Erano tre settimane che non ci riunivamo – aggiunge l’ex esponente dell’Arma -, oltre a impugnare due leggi regionali ci siamo scambiati le idee sui prossimi Cdm.
Si è parlato di decreto anti corruzione, se sarà pronto sarà all’ordine del giorno questa settimana, e di Genova: Toninelli ha fatto un’introduzione rinviando ai passaggi immediatamente successivi”.
Lotta alle ‘bustarelle’
Il vicepresidente del Consiglio Di Maio tiene particolarmente al provvedimento per la lotta alle ‘bustarelle’, storico cavallo di battaglia del M5S. Dalla Versiliana aveva annunciato che avrebbe contenuto sia l’agente ‘provocatore’ sotto copertura, sia il Daspo per chi si macchia di questo odioso reato.
‘Indizio’ sulla prossima manovra
Nella prima riunione di governo post-ferie, invece, non si sarebbe parlato di economia, ma al termine Salvini comunque ha fornito qualche ‘indizio’ sulla prossima manovra, che “sarà rispettosa di tutte le regole, e farà pagare meno tasse agli italiani”.
Sfiorare “dolcemente” la soglia del 3%
Il vicepremier, in diverse occasioni pubbliche, ha parlato anche di vincoli europei: “Il tetto del 3%? Lo sfioreremo dolcemente, come i leghisti sanno fare, senza superarlo“. E anche con i mercati assicura che “saremo convincenti con fatti”, dicendosi stupito “che non si apprezzi il fatto che manteniamo gli impegni espressi in campagna elettorale”.
Nessun intervento militare italiano in Libia
Inevitabile che il discorso non abbia toccato anche il tema della Libia, dopo le fibrillazioni degli ultimi giorni. Il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, ribadisce di “non prendere minimamente in considerazione un intervento militare” in risposta agli scontri che si stanno verificando a Tripoli.
Il ministro dell’Interno spiega: “in contatto diretto con i nostri uomini“
Militari, diplomatici, addetti dell’Eni che in Libia vivono rischi portati da un intervento militare senza senso”, augurandosi che anche altri Paesi “lo capiscano”. Ma i ministri avranno tempo per parlarne alla prossima occasione, quando la squadra sarà al completo.