di Matteo Bosco Bortolaso
Roma, 18 apr. (LaPresse) – Lo schema è già visto. Quello che non si vede, invece, è una soluzione di governo targata centrodestra-M5S (e neppure la sua versione ‘ristretta’, con un accordo Lega-M5S). Le consultazioni affidate alla presidente del Senato, Elisabetta Casellati, sono iniziate mercoledì pomeriggio e i partiti non si sono mossi dalle posizioni in cui si sono arroccati. Se questo stallo non si dovesse sbloccare nemmeno in un altro giro di colloqui, che Casellati prevede per giovedì, è probabile che la palla passi al Partito democratico, il quale per il momento non partecipa ma sarà probabilmente chiamato presto a dire la sua.
La presidente del Senato – convocata dal capo dello Stato Mattarella nel tentativo proprio di trovare una quadra tra la prima coalizione e il primo partito alle elezioni del 4 marzo – ha organizzato una serie di incontri ben poco fruttuosi. I primi a confrontarsi con lei sono stati i pentastellati, il cui leader Luigi Di Maio non vuol nemmeno sentir parlare di centrodestra, bollato come “un artifizio elettorale”, perché “si presenta diviso anche a queste consultazioni”.
Il Movimento ha invece ribadito di essere “pronto a sottoscrivere un contratto di governo solo con la Lega, non con tutto il centrodestra”. Quindi Di Maio si è rivolto direttamente al leader leghista Matteo Salvini, scandendo: “Tempo non ce n’è più”. Salvini “deve prendere una decisione entro questa settimana, mi aspetto una risposta definitiva”. Nel Movimento 5 Stelle, insomma, c’è la speranza che il Carroccio risponda all’ultimatum non solo loro ma anche di Mattarella, che ha chiesto a Casellati una risposta entro venerdì.
La risposta però non è cambiata: la Lega, come spiega il suo capogruppo alla Camera Giancarlo Giorgetti, è “prontissima a dare un Governo che coinvolga il centrodestra unito e il Movimento 5 stelle”. Gli fa eco il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi: “Non sono mai stati messi dei veti nei confronti di nessuno”, anzi l’ostacolo principale sarebbe proprio l’opposizione dei pentastellati ad una partecipazione dell’ex Cav ad un loro esecutivo. Sulla stessa linea pure Giorgia Meloni, di Fratelli d’Italia: “Siamo disponibili a dialogare con gli altri – ha concesso – ma non prescindiamo dal fatto che la guida del governo deve essere affidata al centrodestra”.
Per dimostrare che la coalizione di centrodestra non è una artificiale, al secondo giro di incontri con Casellati il centrodestra andrà con una sola delegazione, proprio come è accaduto alla seconda tornata di consultazioni al Quirinale, la scorsa settimana. In quell’occasione, Berlusconi non riuscì a contenersi e iniziò uno show che tradiva non poca insofferenza. Stavolta, però, lo spettacolo potrebbe essere diverso.