ROMA – Il nodo Di Maio è tutt’altro che sciolto e rischia di soffocare la nascita del nuovo esecutivo giallorosso. Anche se c’è stato un piccolo passo avanti sui programmi Pd e M5S non trovano l’accordo sul ruolo del politico di Pomgiliano d’Arco che aspira al ruolo di vicepremier
No a passi indietro
Il leader grillino resta fermo sulla sua posizione e non sembra voler recedere. Così pure i dem che non vogliono accontentarlo. Per cui il nodo resta e appare sempre più ingarbugliato.
E così da una parte e dall’altra proseguono incontri e confronti per trovare una soluzione a andare avanti. Ma la strada appare tutt’altro che in discesa. E la squadra di governo resta un vero rebus degno del miglior Batterzaghi.
No al vecchio governo
E così il Pd rivendica un’era nuova che non abbia legami col vecchio governo: una formula originale. Ecco perché dice no a Di Maio. E dopo i battibecchi di venerdì quando il leader grillino ha rimesso tutto in discussione, le due forze hanno deciso di darsi una controllata e abbassare i toni, lavorando sui programmi. E così Conte mette insieme i primi pezzi del puzzle.
Conte da Mattarella
Sembrava che Conte avesse detto basta. E che giunto al Quirinale stesse per rimettere il mandato nelle mani di Mattarella. Invece dopo un’oretta di colloquio il neo-premier si è incontrato con le parti in causa (PD – M5S) lavorando sul programma. Un passo alla volta, dunque, anche se trovare un accordo non sembra cosa a portata di mano.