ROMA (loredana lerose) – Più che leader Pietro Grasso sembra una sorta di prestanome per Leu, tant’è che nella prima occasione in cui ha deciso di fare di testa sua i ‘compagni’ si sono subito dissociati. L’ipotesi di un governo dalle larghe intese con Pd e Fi, fosse anche solo per rimettere mano alla legge elettorale, è stata una fuga in avanti non gradita. A bacchettare Grasso, prima il presidente della Camera Laura Boldrini. “Se ci sarà bisogno di una nuova legge elettorale se ne occuperà il Parlamento, ci confronteremo con le altre forze politiche – ha detto ‘la presidenta’ – Ma di governi di larghe intese non se ne parla. Le persone ti votano per portare avanti il tuo programma, non quello degli altri”. Poi il tentativo goffo di Anna Falcone Candidata alla Camera dei Deputati di Liberi e Uguali di far credere agli italiani che l’ipotesi presentata da Grasso in realtà è una fake news. “Le leggi elettorali si fanno in Parlamento e in tanti siamo impegnati da anni nella battaglia per una legge elettorale finalmente costituzionale – ha spiegato – La riforma elettorale è oggetto del nostro “Patto per la Costituzione”, firmato anche da Pietro Grasso, ed è uno dei punti prioritari su cui vogliamo impegnarci, insieme all’attuazione della Carta e di tutti i diritti al lavoro. Il nostro è un programma in netta discontinuità con il passato. Per questo non parteciperemo a nessun governo con Renzi, Berlusconi e le destre – ha concluso Falcone – Il 5 marzo inizia un’altra storia. Se ne facciano una ragione. Non bastano le fake news per fermarci. Soprattutto se arrivano a tre giorni dal voto. Non ci caschiamo. Non ci cascate”. Una pezza a colore, questa, più grave dello strappo.