Governo Lega-M5S: per ora sono d’accordo solo su vitalizi e vaccini

Foto Roberto Monaldo / LaPresse

ROMA (Alfredo Stella) – Si è appena conclusa una settimana travagliata nel centrodestra: future alleanze e possibili divergenze hanno caratterizzato Lega e Forza Italia, Salvini e Berlusconi, con Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia alla ‘finestra’ ad osservare le manovre dei due leader alleati. E a dire la sua qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto. Per cui l’ipotesi di un governo griffato 5S e Lega resta l’argomento più gettonato. E, dopo il primo contatto telefonico tra Salvini e Di Maio di questi giorni, sembra probabile che qualche porta si apra all’orizzonte. Quella stessa porta che Berlusconi ‘vorrebbe’, il condizionale è d’obbligo, utilizzare per cacciare il movimento di Di Maio fuori da eventuali ipotesi di governo. Fisco e lavoro sembrano i punti più distanti tra le due parti, mentre sul ‘no’ alla legge Fornero della Lega potrebbe nascere qualche intoppo. Altra grana da risolvere sembra essere il lavoro. La Lega propone il potenziamento degli sgravi fiscali per chi assume giovani con azzeramento di tasse e contributi per 6 anni, i pentastellati  puntano al ripristino della reintegra (nelle aziende sopra i 15 dipendenti) anche nei casi di licenziamento economico illegittimo. L’obiettivo è quello di aiutare le piccole imprese con la riduzione del cuneo fiscale. Su riduzione dell’Iva e potenziamento degli investimenti l’accordo appare invece più agevole. “Non andremo al governo per aumentare l’Iva o tassare i risparmi – ha sempre affermato Matteo Salvini in campagna elettorale”. Per quanto riguarda il capitolo investimenti, la risoluzione sul Def a cui sta lavorando il Movimento 5 Stelle punta su politiche espansive e investimenti pubblici ad alto moltiplicatore. Nel programma di Di Maio figurano 50 miliardi di investimenti produttivi, dalla banda ultralarga fino alle energie rinnovabili. Sul reddito di cittadinanza si giocherà la partita tatticamente più complicata, anche se in lontananza c’è l’ipotesi di un compromesso solo qualche settimana fa difficilmente ipotizzabile. Altrettanto complicato appare l’accordo su Flat tax e condono fiscale su cui la Lega ha nel 15% la sua proposta di punta, mentre i Cinque stelle insistono su una riforma progressiva delle aliquote Irpef che avvantaggi il ceto medio. Comunione di intenti su vitalizi e vaccini mentre un’ipotesi conflittuale sembra essere il maxi condono fiscale. Attraverso la sanatoria delle cartelle esattoriali, la Lega punta a incassare 35 miliardi nel primo anno. Risorse da riusare come copertura delle altre misure economiche annunciate.

 

 

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