MILANO – “Il governo di centrodestra che nascerà sarà europeista e atlantista senza se e senza ma. La storia di Forza Italia è da sempre coerente con questa scelta e le parole di Berlusconi, così come le abbiamo ascoltate, non le condivido e non la modificano. Dovremmo però fare una riflessione su chi vuole indebolire la nascita di questo governo facendo uscire audio rubati o estrapolati dal contesto”. Lo afferma il Presidente di Noi con l’Italia Maurizio Lupi, in un’intervista al Corriere della Sera. Per Lupi, le parole di Berlusconi sul conflitto in Ucraina non minano “assolutamente” la nascita dell’esecutivo. “Giorgia Meloni è stata chiara sulla collocazione internazionale del governo”, sottolinea Lupi, che aggiunge: “Andremo tutti insieme uniti alle consultazioni al Quirinale e poi venerdì sarà dato l’incarico a Giorgia Meloni. E martedì o mercoledì il governo avrà la fiducia delle camere”. E rispetto alla possibilità che Antonio Tajani venga nominato Ministro degli Esteri, Lupi aggiunge: “Non mi piace partecipare al toto ministri. Però qualora il ministero degli Esteri dovesse andare a Tajani mi sembra che la sua storia non possa essere messa in discussione. Presidente del Parlamento europeo, commissario europeo, vice presidente del Ppe”.
“Non nascondo che ci possano essere fibrillazioni o problemi da parte di Forza Italia. Ma i voti non si misurano con l’elezione del presidente del Senato, ma quando ci sarà la fiducia”, sottolinea inoltre Lupi. Per cui “sarebbe semplicemente irresponsabile far venire meno la fiducia che gli elettori hanno dato al centrodestra, la prima volta dopo dieci anni hanno scelto una maggioranza politica”.
“Grazie a Dio le istituzioni politiche non sono il dibattito politico. Sono il luogo dove ad un certo punto devi metterci la faccia e dire si o no. Io sono convinto che ci sarà una responsabilità. Se sarò smentito però a questo punto ci sarà un nome e un cognome e non una manina nascosta”, puntualizza Lupi. Che conclude, commentando l’ipotesi che il governo in formazione possa accettare voti esterni alla coalizione elettorale, in caso venissero a mancarne alcuni all’interno: “Non credo. E sono altrettanto convinto che noi non accetteremmo un aiutino dall’esterno”.
(LaPresse)