ROMA (LaPresse) – Governo. “Il M5S ha fatto tutte le sue promesse elettorali e anche il contratto di governo senza avere la minima idea di dove trovare i soldi. Le brutali minacce di Rocco Casalino verso i funzionari del MEF, che seguono quelle più morbide ma non troppo di Luigi Di Maio, lo dimostrano in modo definitivo. Ma le minacce non fanno saltare fuori i soldi. Governare l’Italia è diverso da fare una rapina.” Lo dichiara Lucio Malan, vicecapogruppo vicario dei senatori di Forza Italia. “Le minacce di Rocco Casalino, portavoce di Palazzo Chigi, al ministro Tria e, quel che è peggio, ai funzionari del ministero dell’economia sono un fatto politicamente gravissimo, a parte la loro eventuale rilevanza penale.
Dimostrano una concezione violenta del potere, per cui chi ‘comanda’ si sente in diritto di cacciare i funzionari ministeriali che abbiano idee diverse, nonostante la Costituzione preveda che la pubblica amministrazione sia imparziale e assicuri la sostenibilità del debito pubblico. E ciò è particolarmente preoccupante, visto che Casalino è palesemente una delle figure più potenti del governo Conte. Ma, soprattutto, a questo punto è chiaro che tutte le fantasiose promesse elettorali, a cominciare da reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, abbassamento dell’età pensionabile, taglio delle tasse, sono state fatte esclusivamente per raccattare voti, ma senza avere la minima idea di dove trovare i soldi”.
Probabili tagli sulle pensioni e sulle scuole del nuovo governo
“I funzionari del ministero dell’economia hanno il dovere di esporre nel modo più chiaro e veritiero le voci di bilancio, con la pazienza necessaria verso chi non ha la necessaria preparazione. E non ho dubbi che questo sia stato fatto. Ma la scelta su quali voci tagliare per destinare i soldi ad altri fini è un fatto esclusivamente politico e tocca ai politici prendere le decisioni. O per Casalino e Di Maio ai politici tocca solo fare promesse ingannando gli elettori e poi i funzionari debbono metterle in atto anche se impossibili? Dopo quattro mesi di governo qualcuno è già al delirio di onnipotenza. Ormai, anche Casalino e Di Maio sanno quali sono le grandi voci di bilancio e possono decidere, altrimenti si meritano loro gli insulti rivolti ai funzionari.
Vogliono mettere la tassa patrimoniale come è normale per un partito di estrema sinistra? Ci provino e vedremo le reazioni del Paese. Vogliono tagliare tutte le pensioni, non solo quelle d’oro da cui ricavano meno dell’1% di ciò che cercano. Lo facciano e poi se la vedranno con i pensionati e la Corte Costituzionale. Vogliono tagliare la sanità? Dicano quali cure non si daranno più agli italiani o trovino il modo di ridurre le spese e avere le stesse prestazioni. Vogliono togliere fondi alle scuole? Facciano e gli italiani giudicheranno. A questo punto il presidente Conte deve intervenire. Non perché riveste quel ruolo, perché abbiamo capito che in realtà non lo esercita, ma perché Rocco Casalino l’ha nominato lui. Se Conte non lo rimuove o per lo meno lo richiama, vuol dire che le minacce sono fatte a nome suo.”