Governo, Mattarella: “Adempiere alle funzioni rispettando i limiti della Costituzione”

Il presidente della Repubblica ha tenuto un discorso al Quirinale con le alte cariche dello Stato

Francesco Ammendola / LaPresse in foto Sergio Mattarella

ROMA“Rivolgo ai componenti del governo, al presidente del Consiglio, ai vicepresidenti, ai ministri, ai sottosegretari, un ringraziamento” e “un augurio affinché ciascuno possa adempiere il proprio mandato secondo quel che richiede la nostra Costituzione a chi svolge pubbliche funzioni, accompagnando l’adempimento dei propri compiti con il rispetto dei limiti del potere che la nostra Carta indica a chi è chiamato a esercitarlo”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel discorso al Quirinale con le alte cariche dello Stato.

Il discorso di Mattarella alle alte cariche dello Stato

“Sono doveri che riguardano ciascuno di noi. Riguardano tutte le donne e gli uomini – a partire dal presidente della Repubblica – che hanno il privilegio di servire le istituzioni e, attraverso di esse, dare il loro contributo alla realizzazione del bene del Paese”, aggiunge.

Rilanciare la costituzione europea nel rispetto dei comuni valori

“Vi è una ragione in più per impegnarsi nel rilancio della costruzione europea in quanto l’affermazione a livello internazionale dei valori e dei diritti alla base dell’Unione europea, ampiamente coincidenti con quelli delle Costituzioni nazionali, non appare affatto scontata. Una recente ricerca ha presentato l’immagine di un’Italia delusa e incattivita, preda della paura”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale alle alte cariche dello Stato.

“L’animo, lo spirito che gli italiani hanno sempre nutrito e tradotto in pratica non è quello dell’ostilità, del pregiudizio, dell’intolleranza. Purtroppo dobbiamo registrarne diversi episodi”, aggiunge. “Sulla strada di questi sentimenti negativi si andrebbe, inevitabilmente, verso una contrapposizione crescente e sempre più frammentata tra gruppi, tra territori, tra soggetti, tra singole persone. Una condizione che tradurrebbe la convivenza in un insieme di solitudini: nazionale, di gruppi, di singole persone”, sottolinea.

Il futuro dell’Europa e le relazioni con l’Italia

“L’Europa di cui si parla troppo poco è quella radicata nelle attese dei nostri giovani, nel loro modo di pensare, di vivere, di guardare al futuro. Non è un caso se i più recenti dati di Eurobarometro dicono che è forte il sentimento europeista nei Paesi dell’Unione. Anche in Italia questo sentimento è solido. Risulta anzi essersi rafforzato. E questo al di là di ogni possibile critica, talvolta fondata, al funzionamento dell’Unione. In Italia, non viene posta realmente in dubbio in maniera significativa la scelta europea ma questo non è sufficiente. L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea e deve svolgere al suo interno un ruolo da protagonista”.

(Lapresse)

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