MILANO – Con Mario Draghi e il generale Francesco Paolo Figliuolo almeno sul piano vaccinale c’è stato un cambio di passo? “Difficile dire se c’è stato un cambio di passo, perché il grosso sta cominciando adesso. Certo avere rimosso Arcuri e averlo sostituito con il generale Figliuolo lo è stato. Ma mi sembra l’unico atto significativo. Del resto era una delle nostre principali richieste durante le consultazioni con Draghi. Parlai con lui della gestione commissariale che era piena di inefficienze ma anche di ombre. Fdi fa un’opposizione nel merito senza pregiudizi e senza sconti al governo Draghi. Serve anche qualcuno che dica chiaramente quando le cose non vanno. Su tutto il resto la discontinuità è di là da venire: c’è fortissima continuità con il governo precedente”. Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, a ‘La Stampa’.
Che è dura sul dl Sostegno: “Non c’è uno straccio di testo del decreto. 10 miliardi sarebbero meglio di 5, ma occorre capire se le risorse che si stanno spendendo servono a garantire la continuità delle aziende. Tutte le risorse disponibili che hai, devi metterle su questo obiettivo. Se invece ti ostini a spendere 5 miliardi per il cashback allora non va bene. Qui non siamo nelle condizioni di spendere soldi che non producono niente, che servono solo alla lotta ideologica al contante. Vedremo se Draghi accoglierà la nostra richiesta di destinare il soldi del cashback alle aziende in crisi. Mi aspetto che Draghi, che è persona seria, dia dei segnali chiari. E non stia a portare avanti misure surreali perché la maggioranza che lo sostiene glielo impone. Ho sempre detto che non puoi pensare di rimettere in piedi l’Italia con gli stessi che l’hanno distrutta”. Poi uno sguardo al Pd. E il neo segretario dem, Enrico Letta, a detta della Meloni, “garantisce lo status quo”.
(LaPresse)