Tensioni tra i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Il leader leghista è stato chiaro: “Subito 10 miliardi o me ne vado”. Immediata la risposta del capo politico del Movimento 5 Stelle: “Tagliare le tasse è come la pace nel mondo, tutti la vogliamo”. Intanto il premier Giuseppe Conte, alle prese con l’Europa e il rischio d’infrazione per debito eccessivo per l’Italia, rivendica di non essere mai andato a Bruxelles col cappello in mano.
L’impuntatura di Salvini
Il vicepremier leghista sbatte i pugni sul tavolo e pur di procedere con la flat tax minaccia. “Servono almeno 10 miliardi, facciamo 15 altrimenti saluto e me ne vado. Se riesco a lavorare non espongo il Paese a 4-5 mesi di caos economico e finanziario. Se riesco a fare le cose che ho in testa, vado avanti non per 4 mesi ma per 4 anni”.
La risposta piccata di Di Maio
Il parallelo tra ‘tagliare le tasse’ e realizzare la ‘pace nel mondo’ la dice lunga rispetto alla posizione del vicepremier grillino che tra le righe sembra ammettere che si tratta di cose impossibili da realizzare. Di certo le dichiarazioni di Salvini sono un pretesto per litigare ancora. “L’abbattimento delle tasse richiede lavoro – ha detto il pentastellato – non interviste sui giornali. La Lega ha vinto le Europee, credo che non possa continuare a dire è colpa degli altri, sembra sia all’opposizione e non al governo”.
Governo ‘alla frutta’
E’ chiaro che gli umori interni ai gialloverdi confermano la crisi di governo in atto, ma non è possibile ufficializzarla in questo momento con l’Ue che valuta se sottoporre a misura d’infrazione l’Italia. Anche sull’atteggiamento da tenere a Bruxelles permangono forti differenze.
Conte
“Quando mi muovo per ragioni istituzionali rappresento l’Italia, una potenza del G7 e ne sono orgoglioso – ha sosttolineato il premier- Ho fatto 37 missioni, forse ora 38,39, e chi mi ha incontrato può testimoniare che non ho mai avuto l’atteggiamento di chi ha il cappello in mano. Io il cappello non lo porto, non lo porto nemmeno a Bruxelles”.
Via libera alle trattative con L’Europa per evitare le misure d’infrazione, ma non ad ogni costo, ne è certo Salvini. “Conte è li a trattare su un binario indicato dal Parlamento, evidentemente evitare l’infrazione è obiettivo di tutti ma non a ogni costo”.