ROMA (Giuseppe Palmieri) – Si ricomincia da zero, o quasi. Oggi Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, tornerà al Quirinale per riferire al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, l’esito delle consultazioni fatte nel tentativo di formare un governo. L’esponente di Forza Italia ci ha provato, ha avvicinato Movimento 5 Stelle e centrodestra, ma non è riuscita nell’intento. Il veto di Luigi Di Maio sulla formazione di un governo con Silvio Berlusconi ha bloccato il tentativo. Il leader grillino ha accettato un appoggio esterno di Fi e Fdi a un esecutivo ‘gialloverde’, formato con la sola Lega. Condizione non accettata dal leader di Arcore che sa bene che questa scelta lo renderebbe pressoché irrilevante. Matteo Salvini, che aveva sperato in un accordo ormai ad un passo, si è detto stanco dei veti incrociati ed è pronto a chiedere l’incarico a Mattarella. Già, perché oggi la palla torna nel campo del Presidente della Repubblica, a quasi 50 giorni dal voto. L’inquilino del Quirinale dovrà scegliere se far fare un tentativo esplorativo a Roberto Fico, presidente della Camera ed esponente di punta del Movimento 5 Stelle, oppure azzardare la carta di un incarico politico, magari proprio a Salvini che però continua, sulla carta, a non avere una maggioranza in Parlamento che potrebbe votare la fiducia ad un governo da lui presieduto. Fico potrebbe cercare di costruire un ponte, ma il muro contro muro con gli ‘azzurri’ è difficile da abbattere, anche perché dopo la proposta dell’appoggio esterno Fi si è arroccata. E il Partito democratico, nonostante Andrea Orlando privi ad aprire, continua a restare fuori da ogni trattativa per formare una nuova squadra di ministri per goernare il Paese. Uno spiraglio per un governo 5 Stelle-centrodestra si intravede all’orizzonte, ma gli ostacoli sono ancora molti e ora sarà Sergio Mattarella a decidere che strada percorrere per provare a rimuoverli.
Governo, si riparte dal Quirinale. Per Mattarella opzioni Fico e Salvini
Il presidente del Senato riferirà al Quirinale sul nulla di fatto nelle trattative per l'esecutivo. Il Capo dello Stato proverà a giocare una nuova carta per porre fine allo stallo