Roma, 22 set. (LaPresse) – “Conte può scegliersi il portavoce che preferisce, è affar suo, ma se il suddetto portavoce mette in imbarazzo la Presidenza del Consiglio allora è affare di tutti. Questo perché ne va del prestigio e del rispetto delle Istituzioni. Il premier Conte reagisca, dimostri di avere un minimo di dignità, perché l’affermazione che ‘tutto il 2019 sarà dedicato a far fuori una marea di gente del Mef…’ si addice ad un sicario, non ad un portavoce, non ad un giornalista. Conte si è autoproclamato avvocato del popolo, ma non abbiamo ascoltato nessuna arringa per difendere gli impiegati pubblici minacciati dal suo portavoce, ma soltanto un silenzio vile ed assordante. Prima hanno incominciato a intimidire le redazioni giornalistiche, specialmente quelle dei talk show, costringendole ad accettare i loro ordini senza fare obiezioni. Altrimenti non avrebbero mandato gli esponenti del M5S in trasmissione; adesso sono passati a minacciare i dipendenti dei Ministeri”.
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“Cos’altro deve succedere perché si comprenda quanto sia in pericolo la libertà nel nostro Paese? Questi metodi intimidatori sono inaccettabili. Lo denunciamo noi come forza politica liberale e democratica, ma chiediamo anche a coloro che subiscono direttamente queste intimidazioni di venire allo scoperto, di non accettarle più e di denunciarle pubblicamente. Non bisogna avere paura! I giornalisti difendano davvero la libertà di informazione, i pubblici dipendenti continuino a svolgere il loro lavoro al servizio esclusivo della Repubblica. Nessuno può sentirsi, o peggio ancora essere, minacciato dal portavoce del presidente del Consiglio”. Lo afferma Licia Ronzulli, vicepresidente dei senatori di Forza Italia.