MILANO – “Io col vecchio centrodestra non tornerò mai, questo deve essere chiaro. Governiamo insieme nelle regioni, nei comuni. Ma finisce lì”. Così il ministro Matteo Salvini in una intervista a Repubblica dopo il risultato elettorale in Sardegna. Il vicepremier ha poi risposto “no” alla domanda se nemmeno il 47% può fargli cambiare idea. “Oggi c’è da festeggiare una pagina nuova per l’isola, tutte le altre sono dotte analisi dei politologi. È stato un voto locale che non incide affatto sulle scelte nazionali. Io non mi sento più forte e Luigi Di Maio non deve sentirsi più debole”, ha aggiunto il ministro dell’Interno.
Il leader della Lega rassicura l’alleato di governo “Va tutto bene, andremo avanti”. E fa un riferimento alle prossime Europee: “Ho dato la mia parola e la mia parola vale 5 anni e non cinque mesi”. In merito al futuro, Salvini sottolinea che non si faranno manovre correttive: “Zero, per niente, non si farà mai. L’ha detto anche il ministro del tesoro, Giovanni Tria. Io mi fido sempre di Tria”.
Salvini, Berlusconi e Meloni insieme in Sardegna
Per la seconda volta in meno di un mese, Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si presentano insieme davanti alle telecamere. Un tris d’assi per il centrodestra che ritrova l’unità in nome della vittoria di Christian Solinas alle regionali in Sardegna, ma che una volta chiuse le urne tornerà a occupare le solite caselle: la Lega al governo con il M5S, Forza Italia a fare opposizione e Fratelli d’Italia a giocare una partita intermedia. Ecco perché a Cagliari ognuno rispetta le posizioni concordate, anche se Meloni e il Cav un paio di ‘invasioni di campo’ se le concedono. In particolare la leader di FdI, che rivolgendosi al loro candidato governatore, in realtà assesta un colpo al ministro dell’Interno: “Caro Cristian, noi saremo alleati leali, presenti. Non avrai problemi che altri hanno a Roma, quindi se un giorno decideranno di processarti perché hai fatto il tuo lavoro, noi ti sosterremo senza bisogno di fare consultazioni online…”.
(LaPresse)