ROMA – Sono giorni frenetici, ricchi di dichiarazioni e prese di posizione per il Governo italiano. Di tradimenti, voltafaccia, strategie e dita puntate. Nel gioco messo in tavola da Matteo Salvini, si punta a restare a galla. Rinnegando, se necessario, ideologie o simili sbandierate nel tempo. Ed è così che il Carroccio torna da Forza Italia e Fratelli d’Italia, mentre dall’altro capo i grillini pensano a un’assurda alleanza con il Pd. La posta in gioco è alta, e per la coerenza non c’è ormai più spazio (semmai ce ne fosse stato).
Crisi di Governo, Salvini va di fretta
Salvini ora va di fretta, e annuncia di voler andare al voto, “anche domani”. Circostanza impossibile: si tratta solo di una delle tante frasi a effetto del pacchetto comunicazione che il vicepremier ci propina da mesi. Ma è per fare per prima che il ministro dell’Interno minaccia il ritiro della delegazione leghista al governo. Un modo anche per mettere il bastone tra le ruote delle disperate richieste pentastellate. Di Maio, infatti, in tutto questo pasticcio non riesce a fare altro che ripetere come un mantra “tagliamo le poltrone”. L’ultima, disperata mossa elettorale sfoderata come arma di salvataggio. Ritirare i ministri leghisti dall’Esecutivo costringerebbe però il premier Conte ad annunciare le dimissioni martedì prossimo in Aula.
Le accuse alla Casellati
Il tempismo è tutto, ed è per questo che ora nel mirino c’è Elisabetta Casellati. La presidente di palazzo Madama è infatti accusata di aver provocato una forzatura nel tentativo di far calendarizzare la mozione di sfiducia del centrodestra nei tempi richiesti da Salvini. Il solito vittimismo piddino si è riversato sulla Casellati, rea secondo loro di “una forzatura inaudita per favorire Salvini“.
Per lei dal centrodestra arrivano naturalmente difese a spada tratta. L’obiettivo, anche per loro, è il voto. Forti delle richieste da figliol prodigo di Salvini, Fi adesso non vede che le urne.
Gli incontri di oggi
La capigruppo ha fissato dunque per il 20 agosto le comunicazioni di Conte e il conseguente voto sulla sfiducia presentata della Lega. Ma sul calendario dovrà oggi esprimersi l’Aula alle 18.
Mentre Salvini si affida “alla saggezza di Mattarella”, il centrodestra torna a dichiarare amore alla Lega. Oggi a Palazzo Grazioli ci sarà un incontro tra Berlusconi e il ministro dell’Interno. Per la serie “c’eravamo tanto amati, poi odiati, e probabilmente ci ameremo ancora”.
Renzi sì Renzi no
Intanto in questi giorni si cerca di risolvere il dilemma Renzi sì Renzi no. L’ex premier è stato tirato in ballo un’altra volta, sintomo del disastro politico interno che il Pd non riesce a superare. Il segretario Zingaretti per ora non perde la bussola e continua a rinnegare l’ipotesi di un glorioso ritorno dell’altro Matteo. Ma, ad oggi, tutto sembra possibile.