MILANO – “Ora le cose si fanno o non si fanno. Se faremo tre passi avanti con la riforma della giustizia, l’autonomia e la manovra, vado avanti. Se arrivassero tre no, cambia tutto”. Lo dichiara il ministro dell’Interno Matteo Salvini in un’intervista a Repubblica in cui avverte l’alleato di governo: “mi auguro che il voto dei 5stelle all’Europa di Merkel e Macron non significhi una manovra alla Monti. Non so se la von der Leyen è lì che aspetta di far crescere l’Italia. Ho sentito il discorso: se il buongiorno si vede dal mattino… Tra qualche mese chiederemo conto a chi l’ha eletta (i 5S, ndr) del senso di quel voto, perché avremmo potuto cambiare la storia”.
Secondo il leader leghista, “la Russia non è niente, il problema è l’atteggiamento complessivo. Prima Fontana, poi Siri, Rixi, Molinari, Romeo: per qualcuno ci sono italiani presunti colpevoli e ladri a prescindere. È un atteggiamento poco democratico e rispettoso”. Perché, precisa il vicepremier, “gli insulti quotidiani del Pd ci stanno. Ma ogni giorno tre esponenti grillini si alzano e invece di fare come la gazzella che corre, attaccano me”.
(LaPresse)