La decisione di arrestare e porre ai domiciliari Carola Rackete (CLICCA QUI), comandante della Sea Watch 3, ha provocato un unanime sentimento di solidarietà nei confronti della donna e, allo stesso tempo, di condanna nei confronti del Governo pentaleghista che, in questa faccenda, ha mostrato il proprio lato peggiore.
La condanna degli italiani
A condannare l’atteggiamento del Governo italiano ci hanno pensato non solo i politici ma anche coloro che hanno trascorso una vita in mare. E in questo caso è doppiamente autorevole l’intervento a “Cronache” del senatore ed ex comandante Gregorio De Falco (CLICCA QUI). Anche il Parlamento ha ‘rimproverato’ M5S e Lega. E lo stesso si può dire degli italiani perché una cosa è fermare l’immigrazione clandestina e un’altra è imporre lo stop anche con minacce lasciando persone in mare aperto mettendone a rischio la vita.
Anche l’Europa stigmatizza la cocciutaggine del Governo italiano
E a prendere posizione nei confronti del Governo italiano non possono mancare i Governi del Vecchio Continente. A cominciare dalla Francia, con il ministro dell’Interno Castaner che spiega: “Siamo pronti ad accogliere 10 persone bisognose di protezione, al pari di altri partner europei che hanno preso impegni simili”. Dura presa di posizione anche di Berlino che sottolinea: “Non bisogna criminalizzare il soccorso in mare”.
Perfino il Lussemburgo rivolge un appello umanitario all’Italia affinché la Rackete sia rimessa in libertà: “Salvare vite è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine. Non farlo, al contrario, lo è”.