Governo, sì della Camera al Dl Aiuti ma i 5s si astengono

Foto Roberto Monaldo / LaPresse Nella foto Mario Draghi

ROMA – Passa alla Camera con 266 voti a favore e 47 contrari il Dl aiuti, nonostante l’astensione del M5S come era stato già annunciato in Aula dal capogruppo Davide Crippa. Ora sarà Palazzo Madama a voti unificati a dare il responso definitivo dove i grillini potrebbero astenersi, anche se i numeri per la fiducia sono assicurati: “Vediamo, non lo escludo, bisogna vedere quale sarà il ragionamento politico con Draghi” ha detto il ministro Stefano Patuanelli. Molto dipenderà dall’incontro di Draghi con i rappresentanti sindacati.

Il muro della Lega

Anche la Lega fa muro. Il Leader Matteo Salvini non le manda a dire e ha sottolineato: “Da domani in avanti noi voteremo solo e soltanto quello che serve all’Italia e agli italiani, il resto lo lasciamo votare a Pd e M5S” che si apprestano ad affrontare temi alquanto delicati come minimi salariali e taglio del cuneo fiscale, ma non solo. “Se questo coincide col governo bene – ha aggiunto Salvini – se no è un problema del governo, mica un problema mio. Si vota fra 240 giorni, non cambia la legge elettorale e vince il centrodestra a guida Lega. In questi 240 giorni però dovremo dare battaglia”. Il leader del Carroccio ha poi precisato: “Io dico che fra otto mesi si vota perché ho sentito che a Roma qualcuno usando cavilli e burocrazia vorrebbe votare non a marzo ma ad aprile, a maggio, a giugno. No amici miei, il popolo ha portato anche troppa pazienza. Il primo giorno utile bisogna votare. Noi saremo pronti e il Paese lo prendiamo per mano”. LeU, dal canto suo, con la senatrice e capogruppo Loredana De Petris ha precisato: “I punti chiave segnalati dal M5S nella lettera a Draghi non sono bandiere identitarie o bizze. Sono le urgenze effettive di questo Paese. Nodi che vanno affrontati e sciolti”. Pessimisti su un esito positivo FdI: “Giovedì a Palazzo Madama non accadrà nulla. Alla fine il governo andrà avanti più ammaccato di prima”, mentre per +Europa “le parole di Patuanelli sono pesanti. Conte tira troppo la corda”.

L’esortazione di Berlusconi

E Silvio Berlusconi in una nota ha aggiunto: “Chiediamo al presidente Mario Draghi di sottrarsi a questa logica politicamente ricattatoria e di prendere atto della situazione che si è creata. Così come siamo stati responsabili nel far nascere il governo Draghi, altrettanto lo saremo nell’ultimo scorcio di legislatura. Ecco perché – ha concluso il Cavaliere – chiediamo che ci sia una verifica della maggioranza al fine di comprendere quali forze politiche intendano sostenere il governo, non a fasi alterne e per tornaconti elettorali, ma per fare le riforme e tutelare gli interessi degli italiani”.

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