L’AQUILA – Le elezioni regionali in Abruzzo, oltre alla vittoria di Marco Marsilio, candidato di Fratelli d’Italia, ha certificato l’ascesa della Lega a primo partito italiano e il vertiginoso calo di consensi del Movimento Cinque Stelle. Il vicepremier Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha saluto con soddisfazione il successo del centrodestra in Abruzzo. Chi pensava che il ministro dell’Interno potesse approfittare del risultato delle urne per spedire frecciate al Movimento Cinque Stelle, è rimasto deluso.
La strategia
Molto probabilmente il rischio di vedere il governo gialloverde in frantumi e la possibilità di evitare il processo per il caso Diciotti, hanno spinto il leader del Carroccio a tendere la mano ai pentastellati. “Gli amici del Movimento Cinque Stelle non devono temere ripercussioni dopo i risultati delle elezioni regionali in Abruzzo – ha detto Salvini – sono felice per la crescita della Lega. Però posso dire con certezza che gli equilibri di governo non cambieranno”. Giorni fa, Salvini disse che respingeva con forza un eventuale scambio tra la Tav e il caso Diciotti. “E’ un gioco che fa parte della vecchia politica”. Tendere la mano agli ‘alleati per caso’ per evitare ripercussioni per il caso Diciotti non sembra una scelta da ‘nuova politica’.
Telefonata con Guaidò
Con le parole, Salvini si dichiara vicino al Movimento Cinque Stelle. Nei fatti, però, il vicepremier continua a prendere decisioni lontane anni luce dal credo pentastellato. Oggi il leader del Carroccio ha incontrato una delegazione venezuelana pro-Guaidò. Tra Salvini e Guaidò, che si è autoproclamato presidente del Venezuela, c’è stata una telefonata. Il ministro dell’Interno confermava la volontà di appoggiare le elezioni libere nel Paese sudamericano.