ROMA (Domenico Cicalese) – Insulti, liti, maglie sessiste: tutti si può dire di questa edizione del Grande Fratello, tranne che non abbia fatto parlare di sé. Un mix di ingredienti che, a conti fatti, insieme alla scelta di riportare al timone Barbara D’Urso, ha dato ragione alle mosse della produzione. Ma perché sostituire Alessia Marcuzzi e preferirle l’ex dottoressa Giò? E’ semplica, basta pensare che i personaggi e le loro storie ‘continuano’ – una volta varcata la porta rossa verso l’esterno – nei programmi condotti dalla D’Urso. Il pubblico si affeziona ai protagonisti quando sono in casa, quindi vuole sapere come vanno a finire certe dinamiche. Una telenovela che affonda le radici in un reality show, insomma.
Troppi episodi spiacevoli al Grande Fratello: il dietrofront degli sponsor
Se da un lato le appassionanti vicende dei coinquilini hanno tenuto attaccati milioni di italiani alla tv, dall’altro gli innumerevoli battibecchi hanno avuto un effetto domino sugli sponsor, che si sono allontanati dal programma. I numerosi casi limite che si sono verificati durante il programma hanno infatti provocato una fuga degli sponsor presenti, causando un danno economico non di poco conto. C’è chi ci ha visto soltanto un modo per difendere la faccia dell’azienda, chi invece ha inneggiato al ‘tranello’, come se gli sponsor avessero usato l’escamotage delle liti all’interno della casa per staccare il proprio nome dal programma.
Perdite da 2-3 milioni di euro, ma non è un problema per Mediaset
Ma la fuga degli sponsor, presenti con il product placement in casa, quanto è costata a Mediaset? Si parla di una cifra tra i due e i tre milioni di euro. Numeri importanti anche se va ricordato che il programma nella diretta in prime time può contare su molti blocchi pubblicitari che riempiono le casse di Publitalia. Il buco nel sistema finanziario causato dal comportamento ‘selvaggio’ dei protagonisti del programma, però, non avrebbe provocato gravi danni. L’addio degli sponsor, infatti, sarebbe stato ampiamente compensato dal ritorno di immagine della trasmissione, dagli ascolti record e dalla relativa rivendita degli spazi pubblicitari.
