MILANO – “Molti amici, tra cui l’ambasciatrice stessa, ci avevano invitato a passare la notte da loro. Ci abbiamo pensato, ma alla fine abbiamo deciso di restare a casa. E questa mattina siamo andati come previsto al bazar internazionale natalizio, un mercatino di beneficenza con prodotti di vari Paesi, i bambini non volevano perderlo e non ci siamo tirati indietro. Vogliamo che la vita prosegua il più possibile con normalità”. Lo dice in una intervista al Corriere della Sera, Susanna Schlein, numero due dell’ambasciata italiana ad Atene, dopo l’attacco con le molotov dentro il giardino di casa che ha sorpreso nel sonno lei e suo marito prima dell’alba di venerdì”La vita deve andare avanti senza paura, soprattutto per i figli: hanno 6 e 8 anni, non voglio destabilizzarli”.
“Ci aspettavamo qualche tipo di azione da parte del movimento anarchico, dopo le scritte all’Istituto di cultura italiano e alla nostra ambasciata. E dopo i muri imbrattati di rosso alla Camera di commercio. Ma non ci aspettavamo un attacco così cruento e non nella sfera privata: a nostra memoria questi gruppi non agiscono dentro le proprietà private e mettendo a rischio anche la vita delle persone. Di solito prendono di mira i beni, le auto”.
La pista della frangia anarchica, è, per Schlein, “il primo sospetto che viene, vista la coincidenza dei tempi. Avevano scritto che la manifestazione davanti alla nostra ambasciata era indetta per il 30 novembre, alla vigilia dell’udienza sul caso Cospito”, per il quale i giudici devono decidere in merito al ricorso contro il regime carcerario del 41 bis, a Torino la Procura generale dovrebbe chiedere l’ergastolo, “invece l’1 dicembre sono entrati a casa mia per lanciare un attacco. Una coincidenza che ha fatto pensare a loro. Vedremo se il movimento anarchico farà una rivendicazione e seguiamo gli sviluppi delle indagini, speriamo che riescano ad arrivare presto a delle conclusioni”.
“Mirare all’ambasciatrice è complicato visto che abita in un compound super protetto. Quindi hanno spostato l’obiettivo al numero due: un target più facile, vivo in un quartiere residenziale, senza particolare protezione. Ma da venerdì c’è una pattuglia davanti a casa”.