Il governo cambia rotta: niente sospensione dei lavoratori che sono sprovvisti del Green Pass senza valida giustificazione. Sì alla privazione dello stipendio ma non del posto di lavoro, almeno fino a quando non sarà allineato alla nuova norma. In origine era prevista la sospensione del rapporto di lavoro a partire dal quinto giorno fino alla presentazione del lasciapassare. Invece, il lavoratore sarà considerato “assente ingiustificato fino alla presentazione della predetta certificazione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro”. Ma dal primo giorno di assenza “non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento”.
Il nodo da sciogliere
Ora bisognerà decidere in forma scritta modalità e strumenti dei controlli di pertinenza dei datori di lavoro. Per gli uffici pubblici sarà invece utilizzata la piattaforma simile a quella già in essere negli istituti scolastici che permette di verificare telematicamente sia il possesso che la relativa validità. Per le piccole imprese con organico inferiore ai quindici dipendenti, per quanti non in possesso del certificato verde “dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata è prevista la facoltà per il datore di lavoro di sostituire temporaneamente il lavoratore per un periodo massimo di dieci giorni, rinnovabile una sola volta, fermo restando il termine ultimo del 31 dicembre 2021”.
Green Pass, come ottenerlo
Per entrare in possesso del certificati verde (valido 12 mesi) basta aver ottenuto la somministrazione anche una sola dose dei vaccini autorizzati. Solo dopo 14 giorni dall’inoculazione verrà fornito via sms il link dove poter scaricare e stampare il documento con QR code. Saranno solo il tampone molecolare con validità di 72 ore e quello antigenico con validità di 48 ore, entrambi risultati negativi, l’alternativa al vaccino. Valido anche il tampone salivare. Per informazioni entrerà in funzione il numero verde, 1500, che fornirà tutte le notizie utili in merito.