ROMA – L’Italia apre ad altre restrizioni: per gli ultracinquantenni da domani scatta l’obbligo al lavoro del Green pass. Coinvolti i lavoratori di tutti i settori, sia pubblico che privato, compresi autonomi e professionisti. E così chi ne è sprovvisto non potrà far accesso negli uffici, nelle aziende, nei negozi e in ogni altra sede lavorativa.
Il decreto
Il decreto legge del 7 gennaio 2022 fa riferimento all’obbligo vaccinale “ai cittadini italiani e di altri Stati membri dell’Unione europea, oltre che “a tutti gli stranieri residenti in Italia che abbiano compiuto il 50esimo annoi di età. Inoltre “dal 15 febbraio 2022 i soggetti ai quali si applica l’obbligo vaccinale per l’accesso ai luoghi di lavoro nell’ambito del territorio nazionale devono possedere e sono tenuti a esibire una delle certificazioni verdi Covid-19 di vaccinazione o di guarigione”. Per chi ha il booster (ovvero le tre dosi) oppure è guarito dal Covid la somministrazione di due dosi, il Green pass rafforzato è illimitato.
Obbligo vaccinaleL’obbligo di sottoporsi alla terza dose di vaccinazione è estesa ad alcuni categorie professionali, come “medici, infermieri, personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, servizi segreti, polizia penitenziaria, polizia locale, personale delle Rsa”. L’obbligo di Green pass rafforzato per gli over 50 sarà in vigore fino al 15 giugno prossimo.
Le sanzioni
Per chi si reca al lavoro senza Green pass rafforzato viene considerato “assente ingiustificato senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro fino a quando non presenta la certificazione e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento. Inoltre la sanzione amministrativa va dalla somma di 600 e fino ai 1500 euro, oltre alla conferma delle conseguenze disciplinari secondo i rispettivi ordinamenti di settore”. In caso di violazione reiterata, la sanzione è raddoppiata. Ma nel periodo in cui la vaccinazione è stata omessa o differita “il lavoratore può essere adibito a mansioni anche diverse, senza decurtazione della retribuzione, in modo da evitare il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2.
Multa di 100 euro che giungerà a destinazione tramite la cartella dell’Agenzia delle Entrate per gli over 50 che “alla data dell’1 febbraio non abbiano fatto la prima dose, a coloro che dopo l’1 febbraio non abbiano fatto la seconda dose e a chi non si è sottoposto al richiamo o booster entro i termini di validità delle certificazioni verdi Covid-19”. Ma non è tutto: “In caso di omissione, gli addetti ai controlli rischiano una multa da 400 a 1.000 euro”.
Chi è esente
L’obbligo di vaccinazione “non sussiste in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale dell’assistito o dal medico vaccinatore”. Inoltre “l’immunizzazione a seguito di contagio e guarigione da Covid comprovata dalla notifica del medico curante, determina il differimento della vaccinazione. In caso di sopravvenuta positività al virus, le certificazioni di esenzione sono revocate e poi riattivate automaticamente con la guarigione”.