Guadagna 140mila euro e ha il reddito di cittadinanza: denunciata badante nel Torinese

Avrebbe presentato documenti falsi per ottenere il reddito di cittadinanza. In realtà lavorava come badante e aveva guadagnato circa 140mila euro

Operazione della Guardia di Finanza

TORINO – Avrebbe presentato documenti falsi per intascare il reddito di cittadinanza. E’ stata denunciata una 50enne di origini romene che vive nel Torinese. La donna ha guadagnato quasi 140mila euro in quattro anni lavorando come badante, ma ha beneficiato del reddito di cittadinanza. E’ stata smascherata e denunciata dalla guardia di finanza che ha indagato sulla sua pratica. Il reddito di cittadinanza, ora revocato, sarebbe stato ottenuto presentando documentazioni false. La 50enne lavorava in diversi paesi del Torinese prestando assistenza agli anziani, ma non dichiarava il suo reddito al fisco. Le somme veneivano trasferite su conti correnti in Romania per eludere i controlli nazionali.

Le indagini

Sul caso indagano le fiamme gialle della compagnia di Susa. Le fiamme gialle si sarebbero concentrate il un primo momento sulle somme non dichiarate al fisco. Hanno scoperto che nel corso degli anni la donna aveva accumulato 140mila euro lavorando come badante. La posizione della donna si è aggravata quando hanno scoperto che era beneficiaria del reddito di cittadinanza. I finanzieri, scoperto il raggiro, l’hanno denunciata alla Procura della Repubblica di Torino. Oltre all’accusa di indebita percezione del beneficio, la donna, a cui è stato revocato l’assegno, dovrà restituire quanto sottratto alla comunità.

Oltre 40 denunce nel Cosentino

Ieri le fiamme gialle di Cosenza hanno scovato ben 41 percettori dell’assegno del reddito di cittadinanza senza averne diritto. Attraverso vari escamotage, hanno indebitamente ottenuto il beneficio economico. L’attività investigativa svolta dalle fiamme gialle si è sviluppata attraverso un’attenta e meticolosa attività di servizi di osservazione e controllo svolti sul territorio. Uno faceva il fotografo di professione e pubblicizzava i propri servizi fotografici di matrimoni sui social network, un altro lavorava ‘in nero’ dedicandosi alla raccolta di olive. Una donna poi gestiva un b&b, pubblicizzando in rete la sua attività. Sono stati quindi denunciati alla Procura della Repubblica per i reati di falsità materiale commessa dal privato e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

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