KIEV – Si va intensificando da parte delle truppe russe l’attacco a Mariupol. Una vera e propria pioggia di bombe si è riversata sulla città mentre la battaglia si inasprisce nelle zone orientali dell’Ucraina e nel Donbass che i russi stanno cercando di conquistare. Da Kiev raccontano di “una situazione brutale e immutata, con le forze russe che stanno bloccando i corridoi e le evacuazioni”. E il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto ulteriori supporti militari: “Se avessimo accesso a tutte le armi di cui abbiamo bisogno avremmo già posto fine a questa guerra”.
Ore decisive
Ore drammatiche nell’acciaieria di Aovstal dove le truppe ucraine sembrano ormai al lumicino. Drammatico il monito lanciato su Facebook dal capo dei marines Serhiy Volyna, comandante della 36a brigata che difendono Mariupol, secondo il quale ormai questi sono “gli ultimi giorni, se non ore. Il nemico ci supera di 10 a uno. Ci appelliamo e imploriamo a tutti i leader mondiali di aiutarci. Chiediamo loro di utilizzare la procedura di estrazione e portarci nel territorio di uno stato terzo”. Ma da Kiev è giunta la notizia che “è stato raggiunto un accordo preliminare per l’attivazione di un corridoio umanitario a Mariupol. Dovrà servire a consentire l’uscita dalla città di bambini, donne e persone anziane”
Dal Canada armi in Ucraina
Il primo ministro canadese Justin Trudeau ha informato che il suo Paese “invierà artiglieria pesante in Ucraina. Siamo stati in stretto contatto con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sin dall’inizio e siamo molto sensibili a ciò di cui hanno specificatamente bisogno. Gli ucraini stanno combattendo per i valori che sono alla base di così tante nostre società libere e democratiche. Ecco perché il mondo deve continuare a farsi avanti, perché il Canada continua a stare con l’Ucraina”.
L’sos della Cina
Ma l’ambasciatore della Cina presso le Nazioni unite, Zhang Jun, ha riferito in Consiglio di sicurezza dell’Onu che “continuare a mandare armi più offensive in Ucraina non porterà pace, non farà che prolungare il conflitto e determinarne un’escalation e aggravare la catastrofe umanitaria e il congelamento arbitrario delle riserve valutarie di altri Paesi costituisce una violazione di sovranità ed equivale a usare come arma interdipendenza economica”.