ROMA – Nuovo record del prezzo del gas. Gazprom ha deciso, infatti, di chiudere per tre giorni, dal 31 agosto al 2 settembre, il gasdotto Nord Stream. Ciò comporta un ulteriore aumento del prezzo del gas che influirà sulle bollette degli italiani. Ad oggi il prezzo di riferimento del mercato europeo, quello di Amsterdam mostra ancora una importante impennata verso le 300 euro al megawattora.
Prezzi raddoppiati
Dalla Russia sono giunte preoccupanti notizie sull’aumento dei prezzi del metano per il prossimo autunno, pari al del 60%. Secondo l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera) nel prossimo mese di ottobre “il prezzo di gas e luce potrebbe raddoppiare”. Intanto in Italia sono al 79% le scorte di metano ma, a detta degli economisti del Mes “in caso di stop totale al gas russo, ci sarebbero effetti pesanti sull’economia dell’intera Unione europea, con un impatto sul Pil italiano fino al 2,5%”.
Lo spetto degli anni Setaqnta
Di questo passo appare all’orizzonte uno scenario a dir poco preoccupante. Secondo il direttore dell’Istitute for global studies, Nicola Pedde, si potrebbe giungere “allo shock energetico degli anni ’70, quando fummo travolti dalla cosiddetta stagflazione: Pil e occupazione fermi con inflazione alle stelle”. A conferma, la piattaforma europea indipendente Gie-Asgi ha spiegato che lo scorso venerdì gli stoccaggi italiani di gas hanno raggiunto quota 152,74 terawattora, pari al 78,96% della capacità disponibile.
L’sos
Le scorte dei Paesi Ue “hanno raggiunto quota 855,37 terawattora, pari al 76,92% del volume dei depositi, con la Germania in testa”. Per tre economisti del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Angela Capolongo, Michael Kühl e Vlad Skovorodov la situazione appare davvero complicata: “Se si arrivasse a un rapido stop delle forniture di gas russo – hanno dichiarato – la situazione sarebbe molto grave” con l’esaurimento delle riserve di gas già a dicembre in tutti i Paesi dell’euro.