ROMA – Nonostante i negoziati di ieri che fanno intravedere spiragli di pace, per tutta la notte si sono uditi bombardamenti nelle zone periferiche e nel centro della capitale ucraina. Secondo fonti britanniche ci sarebbero stati molti colpi di artiglieria anche se “non è chiaro se a sparare siano i russi o gli ucraini”.
Pacato ottimismo
Sono ormai 35 i giorni di guerra tra i due Paesi, ma solo ieri i negoziati per la pace sembrano poter sortire effetti sperati. Il presidente ucraino Zelensky ha infatti sottolineato come ci siano stati “segnali positivi”, pur precisando che “non vediamo alcun motivo per fidarci delle parole di alcuni rappresentanti di uno Stato che continua a combattere per la nostra distruzione. Gli ucraini – ha aggiunto – non sono persone ingenue: non ci possono essere compromessi sulla nostra integrità territoriale”.
Le accuse al Cremlino
Piovono accuse sul comportamento di Mosca da parte della vice segretaria di Stato Usa, Wendy Sherman durante il Consiglio di Sicurezza Onu secondo la quale la Russia avrebbe “provocato una crisi alimentare mondiale” causando di conseguenza una potenziale “carestia in vari Paesi scatenando una guerra contro l’Ucraina, considerata il ‘granaio d’Europa’. I prezzi dei generi alimentari stanno già salendo alle stelle nei Paesi a basso e medio reddito poiché la Russia soffoca le esportazioni ucraine. In tutto il Medio Oriente e l’Africa, i prezzi già elevati delle materie prime di base, compreso il grano, sono aumentati tra il 20% e il 50% quest’anno”, acuendo preoccupazioni per “Paesi come Libano, Pakistan, Libia, Tunisia, Yemen e Marocco, che dipendono fortemente dalle importazioni ucraine per nutrire le loro popolazioni”.
La risposta di Mosca
Subito è giunta la risposta da parte dell’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov: “Mosca respinge le accuse” in quanto “le parole della Sherman” sono “parte della guerra dell’informazione di Washington contro la Russia”. Ma la vice segretaria di Stato americana ha sostenuto che “i russi stanno bloccando 94 navi alimentari civili nella regione del Mar Nero e hanno bombardato tre navi che trasportano merci, soprattutto agricole, dai porti del Mar Nero in tutto il mondo”.